Turismo in montagna: stagione difficile secondo l'Osservatorio Trademark

18/04/2012
17:30

Stagione con indicatori al ribasso per il turismo montano.

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Secondo l’ultima rilevazione dell’Osservatorio Trademark sul settore, l’inverno 2011-2012 ha deluso oltre i 2/3 degli operatori per l'andamento complessivamente debole.

Raggiunge il 68,6 per cento la quota di albergatori che chiude la stagione invernale registrando una flessione compresa tra il -5% e il -15 per cento rispetto all'inverno 2010-2011. Il 3 per cento, invece, dichiara performance positive, mentre il 28,4 per cento parla di stabilità rispetto all’inverno passato.

"Sei operatori turistici su 10 – riporta l'Osservatorio turistico della montagna - dichiarano un contenimento della spesa da parte dei propri clienti che hanno tagliato le spese di ristorazione, shopping e entertainment e ridotto la durata dei soggiorni".

La tendenza a fare vacanze più brevi e frequenti, la contrazione delle vendite di skipass, la siccità e il meteo poco favorevole o discontinuo, si sono sommati ai tempi lunghi per il raggiungimento delle destinazioni alpine.

Secondo quanto risulta dallo studio Trademark, in Piemonte gli operatori interpellati quantificano il calo attorno al 20-25 per cento, aggiungendo ai motivi della flessione legati alla crisi economica e alla scarsità di neve anche le manifestazioni no-Tav. In Lombardia si sono difese Bormio e Livigno; in Veneto, a Cortina e altri comprensori regionali, gli operatori turistici parlano di una flessione delle presenze superiore al 30 per cento.

In Trentino si è, invece, verificata una crescita del turismo straniero, in particolare da Polonia e Russia, ma abbastanza da compensare le perdite a due cifre di turisti italiani.

Nel settore dell'ospitalità montana operano 7.350 strutture alberghiere per 317mila posti letto.


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