“Da giugno 2013 saremo il primo operatore ad aprire una catena charter diretta dal Giappone”. Pietro Irollo, titolare di Gialpi, è orgoglioso di questo risultato e lo racconta facendo conti pratici e nessun volo pindarico.
“Voleremo da giugno a settembre, con un collegamento a settimana, da tre aeroporti giapponesi in entrata a Venezia per poi ripartire da Roma - spiega -. La domanda di traffico diretto c’è: noi siamo il primo operatore italiano sul mercato del Sol Levante, quest’anno abbiamo portato in Italia quasi 23mila pax, e francamente con il taglio dei voli della Jal avremmo avuto qualche difficoltà”.
Così nasce questo investimento, “con una compagnia italiana” dice ancora Irollo, su un mercato che da tempo è uno dei punti forti dell’operatività di Gialpi: “Ci lavoriamo da anni, abbiamo aperto un ufficio direttamente in Giappone - spiega -. Certo, non è un bacino facile, ma è anche una testa di ponte per altri mercati come Taiwan o Singapore, con cui abbiamo cominciato a lavorare”.
Ma non di solo Giappone si vive. Anzi “l’unico modo per sopravvivere in periodi difficili come questi è differenziare il prodotto e i mercati - dice Irollo -. È pericoloso per un’azienda concentrarsi su una sola offerta e su un solo target”. Così Gialpi ha potenziato il mercato americano, dove intende presidiare altri stati oltre a Washington, in cui ha una rappresentanza.
E per i primi di novembre, l’operatore sbarcherà in Brasile. “È un mercato assolutamente interessante - racconta il titolare -. Abbiamo stretto accordi di partnership con vettori e catene alberghiere per gestire i flussi provenienti dall’area sia in Italia che in Europa”.
