Il virus Ebola non è presente in Kenya, così come nel Paese non si sono registrate attività di carattere terroristico legate alla presenza dell'Isis.
Il messaggio arriva forte e chiaro dal Kenya Tourism Board, impegnato in questi giorni in una serie di incontri in Italia con giornalisti, operatori turistici e agenzie di viaggi. Obiettivo: facilitare l'incontro tra domanda e offerta, ma soprattutto tranquillizzare gli addetti ai lavori rispetto al tema sicurezza nel Paese.
"In Kenya non abbiamo registrato casi di Ebola. L'Ebola - ha spiegato con chiarezza il Regional Manager KTB, Alex Tunoi - non interessa tutta l'Africa, ma sono una parte circoscritta, quella dell'Africa Occidentale, che è lontana dal Kenya più di 8mila chilometri e via terra non è collegata al Paese in nessun modo".
Il Governo kenyota, ha fatto presente il Tourism Board, monitora comunque la situazione sanitaria e ha messo in atto tutta una serie di misure di sicurezza. È stata, infatti, formata una equipe di esperti pronti a intervenire qualora si presentasse un caso di sospetto contagio, sono state istallate zone di isolamento nel principale aeroporto del Paese, il Jomo Kenyatta International Airport, e in numerose strutture ospedaliere e sono stati intensificati i controlli dei passeggeri in tutti i punti di accesso del Kenya.
"Al momento - ha spiegato Tunoi- non si registra un'incidenza elevata di disdette di viaggi verso il Paese già prenotati, quando piuttosto il rischio di un calo forte di nuove prenotazioni". Una "situazione di grande difficoltà" per un Paese nel quale il turismo vale l'11 per cento del Pil". Da qui, le iniziative in corso in questi giorni con i workshop "WhyILoveKenya", dedicati a incontri one to one con i t.o. italiani e il roadshow per la formazione degli adv "Imprevedibile Kenya" con tappe a Roma, Ancona, Livorno e Como.
