La Giordania guarda con interesse all'Italia che, nonostante le difficoltà legate alle tensioni in Medioriente, si conferma il terzo Paese occidentale per arrivi nel Regno Hashemita dopo Usa e Uk.
Lo scorso anno l'incoming italiano si è tenuto sui livelli del 2013 (circa 40mila arrivi), con un incremento dei pernottamenti del 5 per cento. "Stiamo lavorando molto per incrementare i flussi dall'Italia - spiega il ministro del Turismo giordano, Nayef Alfaiz -. In generale, il settore si sta muovendo".
Negli ultimi mesi è cresciuto l'inbound dai Paesi arabi, però si è registrato un calo dall'Europa dovuto all'errata percezione della situazione nel Paese. "Tuttavia - sottolinea il ministro - la Giordania non può essere penalizzata per il fatto di essere un Paese sicuro, stabile e ospitale, impegnato contro il terrorismo".
Per rilanciare la propria immagine, la Giordania punta soprattutto sulla comunicazione digitale, con la campagna social 'Unraveling Jordan', sulle attività di comarketing con gli operatori e sul segmento religioso, che negli ultimi anni in Italia ha registrato le performance migliori.
