Lungo la via della Seta, le attrattive del Gansu

07/08/2015
21:00
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La leggendaria Via della Seta, che per 1.600 chilometri attraversa la provincia settentrionale del Gansu - nei secoli l’arteria principale di commercio tra la Cina e l’Occidente - è stata sotto i riflettori al quinto Dunhuang Tour-Silk Road International Tourism Festival, organizzato nella città di Jaiyuguan.

E essendo il 2015 l’Anno Turistico della Via della Seta, come designato dalla China National Tourism Administration, questo brand attira sempre più attenzione a livello globale.

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Ma il Gansu non è solo la Via della Seta, come ha voluto ricordare ai delegati presenti Lu Weiping, vicesegretario del Comitato Provinciale del Gansu. “Nella provincia - dice - promuoviamo 200 attrazioni chiave e l’anno scorso sono arrivati 126 milioni visitatori, cifra che rappresenta un incremento del 26 per cento rispetto all’anno precedente”.

Quanto a questi dati ufficiali occorre sottolineare che dei 126 milioni oltre il 61 per cento è costituito da visite giornaliere e quindi si può stimare in 50 milioni i turisti che fanno almeno un pernottamento in questa provincia ai confini con la Mongolia.

Storia, cultura, natura, minoranze etniche, luoghi di pellegrinaggio, parchi nazionali e deserti. Senza dimenticare rafting, trekking, deltaplano e moderni parchi a tema come il Fantawild, inaugurato a Jaiyuguan nel mese di aprile. Sono tanti i punti di forza che attraggono i visitatori nel Gansu.

“È una destinazione che offre una varietà ricchissima di esperienze; l’unica cosa che manca è il mare” sostiene Casper Tollerud, titolare di Genuine China Tours con sedi a Shanghai e Xi’an, e uno dei relatori al Silk Road Tourism Festival. “Noi - aggiunge - programmiamo il Gansu soprattutto per gruppi con accompagnatore, eliminando il problema di reperire guide locali che parlino lingue straniere. L’accesso non è un problema; per chi parte dall’Europa ci sono voli diretti da San Pietroburgo e Dubai. Sono inoltre molte le frequenze interne sugli aeroporti di Lanzhou, Dunhuang e Zhangye, e i treni ad alta velocità sono un’ottima alternativa”.

Nelle città lungo la Via della Seta in Gansu è la vita quotidiana a dare spettacolo, con cittadini che praticano arti marziali nei parchi e nelle piazze, e la sera affollano le vie centrali frequentando mercati notturni, ristoranti e locali.

E la provincia non perde occasioni per aggiungere nuove attrattive come il moderno Visitor Center con due cinema che accoglie i visitatori alle Grotte di Mogao a Dunhuang, il sito Unesco con un patrimonio inestimabile di arte buddhista. Di recente apertura anche il Parco Geologico di Yadan, una vasta area nel deserto del Gobi con spettacolari formazioni rocciose scolpite dal vento. E sono di grande suggestione le tante vestigia della Grande Muraglia, come l’imponente Forte di Jiayuguan, costruito durante la dinastia Ming.

Per Irene Magnosi, titolare di Keynote, un operatore specializzato in Cina che ha recentemente aperto una sede a Roma, la varietà di paesaggi e culture del Gansu rafforza l’idea di una regione ricchissima, tutta da scoprire e ancora poco contaminata dal turismo di massa. “È importante che i viaggiatori siano consapevoli del fatto che nel Gansu li aspetta un’esperienza autentica e noi dobbiamo essere bravi a trasmettere questo messaggio. Per noi viaggiare vuol dire decidere consapevolmente di vivere e non semplicemente di consumare un’esperienza”.

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