Quando il turismo vale più dell'automotive: il caso Stati Uniti

12/08/2015
21:00
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Più forte dell’automotive, dell’industria chimica e di quella bancaria. Il settore turistico si guadagna la terza piazza in quanto a posti di lavoro nell’economia statunitense e le prospettive di crescita lo danno come il comparto a maggior crescita da qui ai prossimi 10 anni.

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Alla faccia di chi è scettico sul valore della travel industry. Sono i dati rilasciati dal Wttc, nell’analisi Us Benchmarking Report, che analizza l’impatto dei vari settori sull’economia del Paese.

I viaggi arrivano così ad impiegare il 9,3 per cento della forza lavoro americana, dietro solo al comparto retail (70,5 per cento) e ai servizi finanziari (21,7 per cento). Tutti dati che comprendono sia gli impiegati direttamente (5,3 milioni nel 2014) sia quelli dell’indotto (8,3 milioni). Per un impatto sul Pil di tutto rispetto, pari a circa 1,4 migliaia di miliardi di dollari ovvero un 8 per cento del Prodotto interno lordo Usa.

A livello di crescita, poi, i prossimi dieci anni vedranno un avanzare dell’economia a stelle e strisce complessiva al +2,3 per cento, mentre il solo settore travel riporterà una progressione pari al 4,4 per cento.

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