L’inbound in Giappone non arresta la sua corsa. Dopo aver chiuso un 2015 con 19,7 milioni di visitatori stranieri, quasi il 50 per cento in più rispetto all'anno precedente e più del doppio rispetto al 2012, continua a mietere risultati straordinari anche nei primi mesi di quest’anno.
E probabilmente il trend proseguirà almeno per tutto il 2016, grazie anche all’eco mediatica
della visita a Hiroshima di Obama, il primo presidente Usa in carica a vedere il sito più di sette decenni dopo la tragedia della bomba atomica.
Un exploit senza precedenti
Tornando ai numeri, bastano le percentuali di crescita a tratteggiare il quadro dell’exploit dei visitatori internazionali nel Paese. Secondo la Japan Association of Travel Agents, infatti, nel solo mese di gennaio gli arrivi dall’estero sono aumentati del 52 per cento raggiungendo 1.852.000 unità, mentre a febbraio la quota è stata di 1.891.000 (a più 36,4 per cento) e a marzo ha superato i due milioni, con una progressione del 31,7 per cento. Stesso totale anche per il mese di aprile, che su base annua ha riportato un incremento pari al 18 per cento.
Con un andamento simile, potrà essere necessario rivedere ulteriormente al rialzo le stime, già ritoccate per il 2020, anno in cui Tokyo ospiterà i Giochi Olimpici. Già a inizio anno, infatti, il primo ministro Shinzo Abe aveva innalzato le previsioni da 20 a 30 milioni di turisti. Dopo i risultati record del 2016, però, anche quest’ultima cifra potrebbe apparire superata.
