Colorado, Alaska, Hawaii, Isole Vergini e Florida. Sono questi, secondo FutureBrand, gli Stati che sanno gestire meglio la propria immagine turistica, come riporta lo studio sullo ‘State Branding’ dei diversi territori statunitensi presentato al Forum dell’Esto - Educational Seminar for Tourism Organizations.
Il report esamina in che modo il marketing degli Stati americani influisca sulla conoscenza e percezione che i viaggiatori hanno di una destinazione e sul loro desiderio di visitarla e identifica quattro categorie di brand marketing: ‘Expand’, Invite’, ‘Clarify’ e ‘Challenge’. I cinque Stati più virtuosi sono stati inseriti nella categoria ‘Expand’, che raggruppa Paesi dalla percezione già positiva, ma che va comunque sviluppata, magari con il coinvolgimento di testimonial che rafforzino l’immagine turistica del Paese.
Gli Stati che devono lavorare di più
All’opposto la tipologia ‘Challenge’, che racchiude undici Stati di cui quattro del Sud - Oklahoma, Arkansas, Mississippi e Alabama -, cinque della regione del Midwest - North Dakota, Nebraska, Kansas, Iowa e Illinois, e poi uno dei più piccoli stati Usa, il New Jersey, oltre al Territorio di Guam, l’isola dell’arcipelago delle Marianne. Gli Stati che fanno parte di questa tipologia hanno ancora una bassa notorietà e devono lavorare su una strategia di comunicazione forte per invertire la tendenza.
Messaggi troppo generici
Nella categoria ‘Clarify’, invece, FutureBrand inserisce ben 26 Stati e territori americani che hanno, secondo il report, una necessità urgente: quella di chiarire la propria offerta e, allo stesso tempo, neutralizzare le percezioni negative. Rientrano in questa tipologia quasi tutti gli Stati occidentali, da Washington all’Arizona, e sei Stati meridionali, oltre a Portorico.
L’ultima categoria, quella sotto lo slogan ‘Invite’, raggruppa dodici Stati il cui messaggio, che si limita a invitare i viaggiatori a venire nel Paese, risulta neutro e di scarso appeal. Tra questi rientrano molti degli Stati dell’East Coast, dal Delaware al New Hampshire. In questo caso secondo Future Brand è necessario abbandonare i toni generici per personalizzare i messaggi e aumentare la capacità attrattiva.
