Il turismo mondiale continua a crescere, e il 2018 segnerà un aumento dei flussi planetari del 5% rispetto all’anno precedente. La stima è di Ciset, che per elaborarla ha usato il modello TRIP, uno strumento previsionale che misura i legami fra trend economici e fenomeno turistico.
Ed è proprio il nuovo corso delle economie mondiali a spingere la crescita, grazie soprattutto alla capacità propulsiva dell’economia statunitense e al cambio di rotta dell’eurozona, decisa a bilancia le misure di austerità con interventi più incisivi per stimolare la crescita.
Vacanza, un bene irrinunciabile
La vacanza, dunque, è ormai universalmente considerata un bene irrinunciabile a cui vogliono avere accesso anche le fasce meno avvantaggiate della popolazione, magari agendo sul periodo (bassa stagione anziché mesi di punta), sulla tipologia di ricettività e soprattutto sulla durata.
La spesa, comunque, resta stabile, grazie a una sostanziale tenuta della propensione media a spendere per andare in vacanza. A viaggiare di più saranno, però, i cittadini dei Paesi più sviluppati e in particolare degli Stati extraeuropei. In controtendenza l’area mediorientale, a causa del riproporsi di focolai di tensione sociale e politica.
