Arino, Protourisme: "Per la Francia se non si riapre a giugno sarà una catastrofe"

08/04/2020
10:20
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Per evitare la catastrofe la Francia ha bisogno di una ripresa dell’attività turistica a più tardi all’inizio di giugno”. Non lascia spazio a dubbi l’affermazione di Didier Arino, direttore generale associato di Protourisme, che dalle colonne di Tourmag tratteggia i contorni di quello he appare come un vero e proprio tsunami soprattutto per le realtà più piccole e meno strutturate.

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“La chiusura di tutte le strutture ricettive e luoghi turistici – spiega – genera una perdita di 4 miliardi di euro per la sola ricettività nel mese di aprile. Se, però, si sommano tutti gli altri servizi del travel, dalle agenzie di viaggi alle compagnie aeree francesi, la perdita diventa colossale e supera i 10 miliardi di euro in un solo mese”.

"Manca la data di riapertura"
E, come accade anche in Italia, lamenta la mancanza di una data anche approssimativa di apertura: “Sarebbe meglio fissare una data limite – sostiene – piuttosto che lasciare tutta la filiera in sospeso, un problema anche per quanto riguarda l’assunzione dei lavoratori stagionali. Per questo, anche se ancora non c’è una data certa per la fine della chiusura, preferiremmo al limite sentire: “Non sarai aperto prima di tale data”. Allo stato attuale, invece, le imprese del turismo trascorrono le loro giornate a gestire i rinvii, le richieste di rimborso e le cancellazioni”.

La conta dei danni
E intanto fa il calcolo dei danni guardando alle cifre dello scorso anno: “Ad aprile 2019 – ricorda – i pernottamenti totali tra francesi e stranieri sonostate oltre 50 milioni. Nel trimestre aprile-giugno 12 milioni di francesi hanno fatto vacanze in strutture a pagamento e 6 milioni all’estero. E, nella primavera del 2019, abiamo dato il benvenuto a 17 milioni di turisti stranieri. Di cui 6 milioni nel solo mese di aprile. E tutti questi clienti oramai sono persi”.

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