La quarantena a bordo di uno yacht di lusso

09/04/2020
21:02
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In epoca di coronavirus saltano all’occhio scelte di autoisolamento a dir poco bizzarre. L’ultima trovata è quella di un armatore americano, che come riportato da Style del Corriere della Sera, avrebbe pensato di isolarsi a bordo del suo yacht di 30 metri per almeno due mesi, con famiglia ed equipaggio.

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Ma la domanda sorge spontanea: è possibile imbarcarsi e partire in questo momento? “Non ci sono restrizioni specifiche sull’argomento, se non l’attenersi a regole e norme del Paese ospitante – ha spiegato a Style Andrea Pezzini, ceo di Floating Life, società di charter e di management di megayacht che ha coordinato dal suo quartier generale in Svizzera le operazioni di sicurezza di equipaggio e yacht e che lo assiste tutto il giorno -. La nostra organizzazione tiene costantemente informato il comandate dello yacht di ogni cambiamento”.

La preparazione dello yacht è stata particolarmente laboriosa, e ha richiesto due settimane. “Abbiamo controllato macchinari di bordo, imbarcato pezzi di scorta e materiale di consumo necessario per lunga navigazione, rifornimento al 100% di A bordo, ci si attiene alle normative dello stato in cui ci si trova, sia per la barca all’ancora sia per la barca in porto. Poi ci sono procedure aggiuntive da applicare a prescindere da quanto richiesto in loco. È stata poi imposta una quarantena prima di salpare.

Attualmente lo yacht si trova ai Caraibi, in una baia protetta alle isole Turks & Caicos. Sono in attesa di potersi muovere perché le marine dei Caraibi sono tutte chiuse per quarantena.
A chi sta pensando di seguire l’esempio dell’armatore americano, si suggerisce comunque di salpare solo dopo aver fatto una quarantena di 15 giorni volontaria con barca in porto e tutte le persone a bordo. Le barche oltre i 24 metri, devono avere kit medico a bordo. E poi servirebbe una forte e fidata organizzazione a terra che segua la barca h24.

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