Atene vara Marketing Greece, un brand per la promozione

15/05/2012
08:00
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Avere un’unica entità concentrata su una sola mission: la promozione del turismo internazionale e domestico. Questo il presupposto da cui ha preso vita Marketing Greece Sa, la nuova compagnia a carattere misto pubblico-privato che avrà il compito di rafforzare il brand Grecia nel mondo.

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La nascita della nuova organizzazione è stata ratificata dal Parlamento greco, che ha anche stabilito l’entità dei contributi e la loro ripartizione.
Marketing Greece sarà finanziata per il 70 per cento dal settore privato attraverso l’Associazione delle imprese turistiche greche (Sete), mentre il rimanente 30 per cento sarà appannaggio dello Stato. Il capitale sociale iniziale sarà di un milione di euro, di cui 700mila provenienti dalla Sete.

La priorità numero uno della nuova società è amplificare la conoscenza delle potenzialità delle destinazioni greche nei mercati emergenti e in quelli tradizionali. “La prima fase di sviluppo di Marketing Greece - spiega il presidente Sete, Andreas Andreadis - prevede l’apertura di cinque uffici di pubbliche relazioni, che opereranno in Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia e Stati Uniti. In seguito è prevista l’apertura di altri cinque sedi in mercati considerati prioritari”. Sarà inoltre disponibile online, a breve, un website in dieci lingue con tutte le indicazioni sulle principali destinazioni turistiche del Paese, le notizie utili e le informazioni riguardanti ricettività e servizi.

Nel frattempo l’Organizzazione nazionale del turismo greco manterrà la responsabilità per le campagne pubblicitarie tradizionali, ad esempio quelle outdoor, e organizzerà la partecipazione del Paese alle manifestazioni fieristiche internazionali. Secondo Andreadis, Marketing Greece gestirà un budget di circa 6 milioni di euro l’anno, di cui 4 derivanti dall’impegno di imprenditori e associazioni private.

Aumento del numero di visti Schengen rilasciati e riduzione delle aliquote fiscali sui prodotti turistici. Sono questi i nodi principali che Marketing Greece intende sciogliere al più presto. Per quanto riguarda la prima questione, secondo le stime di Andreadis la Grecia perde dai 3 ai 5 milioni di turisti l’anno a causa delle lungaggini nella procedura di rilascio dei visti; un calo che si traduce, per il Paese, in una perdita di entrate oscillante dai 3 ai 5 miliardi di euro su base annua. “Un incremento di 3 milioni di visitatori in Grecia - stima il presidente Sete - porterebbe alla creazione immediata di circa 60mila posti di lavoro direttamente e indirettamente legati al comparto, con un indubbio beneficio all’economia”.

Infine, a supporto della necessità di ridurre l’imposta sul valore aggiunto nei pacchetti turistici, il presidente Sete cita un report realizzato da un società di consulenza internazionale per conto del Regno Unito, dal quale risulta che i Paesi che hanno ridotto l’Iva hanno osservato un immediato aumento dei ricavi dal comparto. Un comparto che, ormai, pesa per il 12 per cento sul Pil nazionale, mentre gli impiegati rappresentano il 20 per cento del totale della forza lavoro nel Paese. L’obiettivo del Governo allo scadere del decennio è di raggiungere i 50 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, 18 miliardi in più di oggi, e 220mila nuovi posti di lavoro, arrivando a toccare il tetto del milione di impieghi.

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