La metamorfosi del Kenya: ora spazio alla cultura

di Pamela McCourt Francescone
16/12/2012
09:29
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Spiagge e safari sulle tracce dei Big Five sono un’immagine decisamente riduttiva per un Paese, il Kenya, che può vantare una varietà geografica, culturale, paesaggistica e ricettiva da sempre apprezzata dai turisti italiani, e non solo.

Sono infatti il Regno Unito e gli Stati Uniti i primi due mercati per gli arrivi, seguiti proprio dall’Italia, secondo bacino in Europa avendo superato sia la Germania che la Francia. Positivo il trend degli arrivi turistici provenienti dal nostro Paese l’anno scorso, con 96.360 unità in totale contro le 87.694 registrate l’anno precedente, mentre quest’anno si prevede un’ulteriore crescita del 10 per cento.

La destinazione, per lungo tempo identificata quasi esclusivamente per il suo mare, ha subito un’evoluzione progressiva verso un’offerta combinata mare&safari, grazie anche alla programmazione sempre più creativa da parte dei tour operator.

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Il fiore all’occhiello nell’offerta del Paese
Un trend che ha spinto il Kenya Tourist Board a promuovere anche sul nostro territorio prodotti alternativi: turismo ‘adventure and heritage’, pacchetti per località ricche di testimonianze archeologiche ed etniche e altri con una forte componente comunitaria e solidale.

La risposta del mercato è incoraggiante, perché sono sempre più numerosi i viaggiatori che, anche da una vacanza balneare, pretendono approfondimenti territoriali, culturali e sociali.

Il cavallo di battaglia del Paese rimane comunque la sua East Coast: centinaia di chilometri di spiagge bianche, parchi marini e barriera corallina. Una costa che ospita località come Mombasa, la seconda città del Kenya; Watamu, una Little Italy con villaggi all inclusive a gestione italiana; Malindi, conosciuta come la St. Tropez d’Africa e, infine, l’arcipelago incontaminato di Lamu.

Nel centro storico di Mombasa sono numerose le testimonianze del passato: palazzi in stile islamico e altri di ispirazione europea come il Forte Gesù, costruito dai portoghesi nel XVI secolo e oggi un museo, e il faro che segna il punto dove arrivò Vasco da Gama lungo il suo viaggio verso le Indie.

A Malindi, il cuore turistico del Kenya, l’atmosfera è decisamente mediterranea, anche perché ovunque si parla italiano e sono molti i locali dove si può gustare un’ottima cucina italiana. Poi c’è il Casinò di Malindi, che a Watamu vanta una dépendance più piccola.

Molti i resort di lusso come Lion in the Sun, dello stesso proprietario del Billionaire, una splendida residenza in un grande giardino tropicale con sedici camere raffinate in 4 edifici, ognuno con la propria piscina, una talasso spa Henri Chenot e una spiaggia privata con un ristorante e un Billionaire sotto le stelle.

Watamu è una gemma grezza che si trova sulla costa tra Mombasa e Malindi nel parco marino omonimo, dove villaggi come il Jumbo Club di InViaggi offrono ospitalità e intrattenimento made in Italy. Non lontano dalla zona dei villaggi sorgono le rovine di Gede, un’antica città araba del XIII secolo con resti di antiche tombe, una moschea e un palazzo sontuoso.

Le attrattive naturalistiche patrimonio dell’Unesco
Bastano poche ore di auto per catapultarsi in un’altra dimensione, in safari nello Tsavo National Park. Qui, nelle zone semidesertiche dove la terra è rosso fuoco, nella savana e nei boschi,  non c’è nulla di più facile che trovarsi improvvisamente a tu per tu con i Big Five - elefanti, leoni, leopardi, rinoceronti e bufali - e molte altre specie animali come le giraffe, le zebra e una varietà infinita di gazzelle.

Sei i siti naturalistici del Kenya inseriti nella World Heritage List dell’Unesco: due parchi nazionali, i laghi della Great Rift Valley, la Foresta Sacra dei Keya, il Forte Gesù di Mombasa e l’isola e l’arcipelago di Lamu, dove ogni novembre si celebra il Lamu Cultural Festival. “Il Festival di Lamu è solo una delle attività che abbiamo lanciato, in linea con la nostra pianificazione strategica di diversificazione del prodotto turistico” ha detto Muriithi Ndegwa, amministratore delegato del Kenya Tourist Board.

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