L'isola fiscale

Giulio Benedetti, Dottore Commercialista

Il regime forfettario e la distorsione della concorrenza, anche nel turismo

13/06/2019
14:47
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Il 53% delle nuove partite IVA aperte da gennaio ad oggi sceglie il regime forfettario, quel particolare regime agevolativo che fino al fatturato complessivo di 65mila euro annui consente di avere una tassazione "ridotta" calcolata su una percentuale di tale fatturato con aliquota "flat" (piatta) del 15% (o addirittura del 5% per chi avvia una nuova attività), senza obblighi di contabilità ordinaria o semplificata, senza applicazione di IVA e di ritenute d'acconto.

I dati su queste nuove partite IVA generano alcune riflessioni:

⁃ la dinamica di crescita percentuale più sostenuta è legata ai soggetti meno giovani: le nuove partite IVA di soggetti tra i 51 e i 65 anni crescono del 26% e quelle degli over 65 addirittura del 38% circa: la partita IVA diventa quindi l'estremo tentativo di rimanere legati al mondo del lavoro o la modalità per continuare a lavorare nonostante il raggiungimento della pensione,

⁃ le classi anagrafiche inferiori rimangono in ogni caso quelle più rappresentate in termini numerici assoluti: circa 120mila partite IVA fino a 50 anni di età: e qui possono incidere diversi aspetti: dalle limitazioni ai contratti di lavoro dipendente a termine, all'effetto emersione che questo regime agevolato può aver promosso,

⁃ ma soprattutto si evidenzia il pericolo di effetti distorsivi della concorrenza: il rischio cioè che si moltiplichino artificiosamente le partite IVA, valorizzando il premio fiscale. Di fatto trattasi di un incentivo al passaggio da lavoro dipendente (con tassazione ordinaria) a lavoro autonomo (con tassazione agevolata, nonostante ci siano alcuni limiti).

Concorrenza falsata tra lavoratori autonomi forfettari e non, e soprattutto disugaglianza tra contribuenti in base all'origine del reddito: infatti chi opera come agenzia viaggi non può, per definizione stessa del regime forfettario, applicare il regime agevolato in quanto i regimi "speciali" sono oggettivamente e preventivamente esclusi.

Limitazione che invece non viene applicata, per rimanere nel nostro settore, ai cosidetti "travel planner" o ai "consulenti di viaggio" o comunque a chiunque operi nel settore senza applicazione del regime speciale IVA e che può quindi beneficiare, di una tassazione agevolata oltre che di minori adempimenti contabili e burocratici.

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