Lady Globetrotter

Pamela McCourt Francescone, Giornalista giramondo

I draghi esistono

14/06/2018
09:58
 

Dicono che non sia più come una volta. Che per arrivare nell'area protetta del Parco Nazionale di Komodo nella regione delle Piccole Isole Sunda, ora c'è un molo dove attraccano le vedette che portano i turisti dalle navi da crociera.  E che per salire verso il parco non bisogna più farsi faticosamente strada attraverso la fitta vegetazione dell'isola, ma lungo un percorso agevolato. E che una volta arrivati nella zona dove si avvistano i draghi c'è persino un negozietto dove vendono magliette con l'immagine dei grandi varani.

Una volta non era così. Una piccola barca a remi ci aveva portato dalla nostra nave - che oltre a Komodo aveva toccato anche Lombok e Sumbawa - facendoci scendere in mare in costume con le scarpe e i vestiti in testa.

Poi la salita attraverso la giungla, con la guida che faceva strada con un machete lungo un sentiero ripido e scivoloso sotto una fitta chioma di piante e alberi tropicali. Dopo mezz'ora, arrivati nella radura dove avremo avvistato i draghi, ci hanno frettolosamente rinchiuso dentro una rudimentale staccionata di assi di legno.

Con lunghe aste sulle quali erano appesi tozzi di carne fresca le guide hanno attirato i draghi, e dalla vegetazione sono usciti otto luccertoloni che hanno afferrato i gustosi bocconi e lentamente con passi poderosi sono ritornati nella giungla. Per noi pochi minuti per scattare le foto e poi il ritorno in discesa verso la spiaggia, e la sensazione di essere stati spettatori privilegiati di un rito antico come il tempo. La sopravvivenza della specie.


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