Lady Globetrotter

Pamela McCourt Francescone, Giornalista giramondo

Sogni d'oro

10/05/2013
11:02
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Non sanno più a quale santo rivolgersi i direttori degli alberghi di lusso per coccolare la loro facoltosa e viziata clientela.

Perché pare che per molti ospiti danarosi non bastino più i livelli di gran lusso offerti da queste strutture al top. A svuotare il sacco è Neil Jacobs, il nuovo ceo del gruppo Six Senses. "Diventa sempre più arduo differenziare tra un albergo di lusso e l'altro, offrono tutti servizi di tale eccellenza. Il problema è che la clientela si sta annoiando, non prova più le emozioni di una volta e sta chiedendo qualcosa di nuova, di diverso".

Non più soddisfatti di dormire su un materasso fatto a mano che costa 20.000 dollari? Non più soddisfatti di cenare in un ristorante 3 stelle Michelin? Non più soddisfatti di avere un maggiordomo fuori dalla porta della suite 24 ore su 24? Per Jacobs il gioco è presto fatto. Basta offrire "the texture of the experience" ossia l'esperienza in tutta la sua pienezza.

Proprio quel turismo esperenziale del quale ha parlato recentemente la mia blog-collega Cristina Peroglio nel suo Ottomilanovantadue, facendo riferimento alla nuova tendenza live like a local per conoscere più a fondo dinamiche e realtà dei luoghi turistici. E come esempio Jacobs prende lo Zighy Bay, un resort Six Senses nell'Oman, spiegando che sulla strada che dall'aeroporto porta al resort l'ospite può salire a bordo di un deltaplano, guidato da un istruttore, per atterrare nell'atrio e fare il suo check-in dopo un volo inebriante sopra il deserto in perfetto stile Indiana Jones.

Ma la cosa interessante è che Jacobs sostiene che l'ultima trovata, l'idea vincente è quella di offrire ai clienti facoltosi, oltre ad alloggi e servizi sfarzosi, le cose più semplici e genuine. Esperienze non contemplate dalla vita dorata di questi viaggiatori Vip. Ed ecco che Six Senses offrirà alla clientela nei loro lussuosi resort la possibilità di uscire la mattina presto su un peschereccio, o di cenare nel deserto con un gruppo di cammellieri o, per un'esperienza ancora più completa, di cenare e passare la notte nella casa di una famiglia del luogo.

Chissà quanti Vip saranno pronti a rinunciare a un materasso da 20.000 dollari per dormire su una stuoia?

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