Leroy era seduto sotto una palma. Intorno a lui acque turchine che custodiscono la seconda barriera corallina più grande del nostro pianeta che si estende lungo la costa del Belize.  

Accanto a lui una borsa con dentro pietre variopinte che Leroy infilava velocemente e che sembravano gocce di quel mare da sogno che lambisce le bianche spiagge di Ambergris Caye. L'Isla Bonita che Madonna ha cantato, incantando il mondo.

Amergris, amber grigia, un nome suggestivo per una sostanza odorosa prodotta nell'intestino del capodoglio, usato come incenso dagli antichi egiziani e apprezzato per le sue presunte proprietà afrodisiache. Nel Moby Dick Herman Melville ironizza che “donne e uomini raffinati si deliziano di un'essenza che si trova nelle viscere ingloriose di balene ammalate”. Poi il successo grazie a Coco Chanel che ha scelto l'amber grigia come ingrediente chiave del suo mitico Chanel 5.

Mi avvicino, e Leroy mi dice che è nato a Ambergris Caye. Che ama fare collane, braccialetti e anelli con pietre locali - turchese, corallo, perle, occhio di tigre, giadite, ematite, agata e conchiglie - che raccoglie in acqua. Vende le sue creazioni ai turisti, mettendo da parte i soldi per pagarsi l'università a Belize City. Perché il suo sogno è quello di studiare economia e un giorno aprire una sua azienda.

Leroy estrae dalla borsa un grande rettangolo turchese. “Che ne pensa?  Sta bene? Rende questa collana più importante, vero?” E mi porge una lunga collana di piccole pietre irregolari turchesi. Annuisco, e aggiungo che forse sarebbe un'idea mettere due perline dei suoi mari per dare un tocco di luce alla grande pietra turchese. Leroy ride. “Great idea Man, I love it!”.

Ogni volta che indosso quella bellissima collana di turchese la mente torna a quella mattina, a quei mari incantevoli, e all'incontro con Leroy. Un ragazzo allegro con tanti sogni e tanta voglia di arrivare. Go Leroy! You can make it!