Lady Globetrotter

Pamela McCourt Francescone, Giornalista giramondo

Il ritorno di Butterfly

28/04/2014
11:33
 

Certo, non è facile spiccare tra quasi un miliardo e mezzo di connazionali, e allora sono sempre di più i cinesi che ricorrono a un semplice trucco per farsi notare.
 
Cambiano il loro nome tradizionale per uno occidentale. E sempre più spesso non si accontentano di nomi comuni come Kevin o Jack, Tracey o Sophy, preferendo nomi inventati e ridicoli. Come Zhang Chaoyu, un giovane che frequenta l'università di Pechino e ha scelto come nome Lavendery. "Mi piace da morire questo nome. È davvero unico".

Mentre Ji Yanyan, una ventenne che lavora a Hangzhou, ha scelto di chiamarsi Cereal. "Sia i cinesi che gli stranieri lo trovano fantastico, e si ricordano sempre di me". John Pasden, un americano che insegna inglese all'università di Pechino, mette in guardia chi sceglie un nome troppo fantasioso: "Si corre il rischio di essere facilmente e costantemente presi in giro", ammonisce.

Ciononostante la tendenza sembra prendere sempre più piede, e si allunga l'elenco dei nomi eccentrici. Da Killer a Hungry, da Yoyo a Pony e da Cobra a Kitkat, e persino Butterfly… ma a questo ci aveva già pensato Giacomo Puccini cento anni fa.


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