L'agente in Laguna

Fabio Russo, agenzia Last Minute Tour, Martellago, Venezia

Crociere in agenzia: i conti non tornano

16/10/2015
10:16

A inizio ottobre ho partecipato all'Italian Cruise Day, svoltosi nella sede dell'autorità portuale di Civitavecchia, al quale hanno preso parte le aziende leader del comparto, esponenti delle regioni e dei porti maggiormente coinvolti dal traffico crocieristico e player della distribuzione.

Tra i numeri snocciolati trovo interessante che siano stati 842mila gli italiani che nel 2014 hanno scelto la crociera per le proprie vacanze: un dato che se spalmato sulle (teoriche) 8mila agenzie di viaggi su tutto il territorio si traduce in 105 passeggeri l'anno per punto vendita (circa 40 cabine) ovvero, a occhio e croce, 3 pratiche al mese.

In considerazione di ciò, viene da pensare che laddove non sia il cliente a chiedere esplicitamente la crociera, spesso e volentieri l'agente di viaggi dimentichi di proporre questa scelta, perdendo in alcuni casi potenziali vendite.

Io per primo, lavorando come tutti voi in agenzia di viaggi tutti i santi giorni, sono perfettamente consapevole che ci sia una fetta di persone che non ritiene di prendere in considerazione questa tipologia di vacanza per le più svariate ragioni.

Ma sono altrettanto certo, perché ne ho la riprova nei numeri del mio punto vendita, che proponendo la crociera in maniera più o meno sistematica si riescano ad attrarre prenotazioni che magari perderemmo.

Un esempio? Piuttosto che un volo abbinato a un hotel su una capitale europea è possibile evitare lo scontro frontale con Ryanair e Booking proponendo la crociera: "Caro cliente, piuttosto che una città, perché non ne vede ben tre, in hotel cinque stelle, con pensione completa, piscina e centro benessere?".

State pur certi che il vostro avventore alzerà le antenne per ascoltare cosa avete da raccontargli e magari, se non sarà questa la volta buona (vendetegli questo benedetto volo più hotel) in futuro tornerà in agenzia per soddisfare la curiosità di provare questa vacanza in nave, che grazie alla vostra fantastica descrizione gli avrà fatto venire l'acquolina in bocca.

Non solo: si possono creare gruppi, personalizzazioni, situazioni (quasi) di ogni genere e, spesso e volentieri, con un rapporto qualità-prezzo strabiliante.
Non c'è dubbio che ci siano degli aspetti migliorabili sia nei rapporti commerciali che in termini di prodotto, ma nessuna delle nostre agenzie può permettersi (con i tempi che corrono) di ignorare la capacità di posti letto e la possibilità di business che il comparto crociere mette a disposizione.
C'è molto da fare e c'è potenziale per farlo.

L'essenziale è che ognuno faccia la propria parte, perché i mercati emergenti (come la Cina) stanno spostando l'attenzione verso mari lontani dai nostri dove un po' tutti i leader del settore, già dal prossimo anno, andranno a cercare passeggeri e redditività.

Spero tanto che non vogliate scambiare il blog di oggi come un 'omaggio pubblicitario' al mondo delle crociere perché non sarò certo io a cambiare il futuro del comparto con queste poche righe.

Siamo tutti imprenditori e come tali dobbiamo cogliere le opportunità di business per tramutarle in denaro fresco per le nostre aziende, ma 842mila passeggeri spalmati su 8mila agenzie è un dato che mi porta a una riflessione: molti di noi ignorano o addirittura voltano scientemente le spalle alla possibilità di proporre questo genere di vacanza ai propri clienti.

Tuttavia, in una fase in cui tutti abbiamo bisogno di dare ossigeno al conto economico dei nostri punti vendita, penso che nessuna possibilità vada trascurata, tanto meno se a offrirla è un comparto che nonostante le difficoltà punta a stretto giro a raggiungere il milione di passeggeri in Italia.


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