L'agente in Laguna

Fabio Russo, agenzia Last Minute Tour, Martellago, Venezia

Cataloghi: agenzie contro tour operator

01/06/2012
14:05
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La mia è una piccola agenzia di provincia, anzi oserei classificarla 'di frazione'. Una quarantina di metri quadri, due postazioni, unmilionequattrocentomila cataloghi.

Proprio qualche giorno fa consideravo l'ipotesi di trasferire la mia scrivania in piazza per far spazio ad altre generose spedizioni di materiale cartaceo rigorosamente non richiesto. Mi piacerebbe leggere il bilancio dei principali tour operator per capire l'impegno economico che viene elargito dalla ideazione, all'impaginazione, fino alla stampa dei cataloghi: penso si parli di cifre veramente importanti. Si tratta di soldi ben spesi?

Ci sono tour operator che fanno vere e proprie enciclopedie su una destinazione  salvo poi sbagliare completamente il posizionamento di prezzo. Altri fanno cataloghi così brutti e striminziti da offrire di se stessi un'immagine talmente low cost da poter aspirare a essere venduti (o per meglio dire svenduti) esclusivamente con le famigerate formule 2x1. C'è anche chi stampa un catalogo annuale in tempi in cui adeguamenti carburante e valutari suggerirebbero l'esatto contrario.

Poi c'è chi passa dalla miglior tariffa 'prenotaprima' al prezzo pieno attraverso un'infinità di tariffe intermedie non pubblicate (e certamente non pubblicabili vista la quantità). Ma tutti, proprio tutti, fanno a gara per fare in modo che alla fine di 100 pagine il cliente non ci abbia ancora capito niente.

Mi chiedo quindi se il catalogo debba essere inteso come uno strumento di vendita o un oggetto misterioso da sfogliare con diffidenza. Infatti la mia sensazione è che molte persone capiscano con difficoltà le tabelle dei prezzi e siano estremamente diffidenti verso la reale bontà di quanto interpretato: ed è proprio questo il punto. Troppo spazio è lasciato all'interpretazione.

Certo, l'ideatore del catalogo potrà rispondermi che a pagina 461 c'è scritto ben chiaro che il bambino è gratis se viaggia bendato e sale in aereo saltellando su una gamba sola; può anche dirmi che per 'gratis' è normale intendere che si paghi un modico forfait, ma a casa mia questa parola ha un solo valore e, correggetemi se sbaglio, è uguale a zero.

Chi spiega al cliente che il bambino 'gratis' su un pacchetto lungo raggio paga in alcuni casi 'solo' 500 euro di forfait? Niente paura: ci pensiamo noi agenti di viaggi!

In poche righe ho cercato di dare impulso a un argomento che in realtà è oggetto di mille analisi di mercato, ma chissà poi perchè ogni stagione i cataloghi cambiano la loro veste grafica, ma senza mai evolvere nei contenuti, soprattutto quelli commerciali.

Non approvo quei (pochi) tour operator che decidono di non fare il catalogo poichè lo strumento, se usato sapientemente può essere determinante. Tuttavia credo che sia una di quelle voci di bilancio che i t.o. potrebbero snellire per essere maggiormente competitivi o semplicemente per aumentare la redditività.

Infine, sapete cosa vi dico? L'anno prossimo potrebbero mandarmi tranquillamente la metà dei cataloghi in cambio di una maggiore remunerazione: oltre alla mia famiglia anche l'ambiente ne sarebbe grato!

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