Una canzone di Luciano Ligabue negli anni novanta immaginava la fine del mondo "in mondovisione e a reti unificate" e nel ritornello domandava, appunto, a che ora fosse lo spettacolo.

Da quel brano sono passati quindici anni, nei quali abbiamo visto decine di film catastrofici e siamo sopravvissuti a chi ci voleva spacciati già nel 2000.
Oggi 21/12/12, siamo nuovamente al cospetto del giorno del giudizio secondo l'ennesima nefasta profezia.

Per l'occasione mi sarei aspettato un boom di vendite, con orde di clienti desiderosi di partire a qualsiasi prezzo e a ogni condizione... d'altra parte che senso avrebbe tenersi dei soldi prima di morire?

Il problema è che il governo Monti deve aver pensato più o meno la stessa cosa: che se ne fanno gli Italiani dei propri risparmi? L'operazione di prelievo effettuata tramite l'Imu è stata, purtroppo, ben più forte della voglia di godersi la fine del pianeta da un'assolata spiaggia visto che, a quanto pare, di clienti desiderosi di partire in questi giorni ce ne sono decisamente pochi.

Così, anzichè scrivere il mio blog settimanale durante la notte (come di prassi), questa settimana ho persino tempo di farlo in ufficio, contravvenendo all'autoregolamentazione aziendale che recita "nessuna divagazione durante l'orario di lavoro".

Ho l'archivio da sistemare, la programmazione 2013 non ancora ultimata, un paio di riunioni da preparare, il toner della stampante quasi esaurito e il cellulare zeppo di luci che cercano di attirare la mia attenzione su qualcuno che mi stà cercando.

Non risponderò neanche al messaggio proveniente da Facebook che mi chiede un last minute "quasi gratis" (testuali parole) per Capodanno: un giorno mi scuserò con questo fantomatico amico (chi cavolo è??) giustificandomi con l'errore di calcolo dei Maya.

Quindi avrete capito che, nonostante il titolo del blog, oggi non vi dirò affatto a che ora finirà il mondo.

Oggi mi và di pensare positivo, come quando "la fine del mondo" era semplicemente la crostata della nonna appena sfornata o una giornata passata con la fidanzatina su una panchina del parchetto sotto casa.

Oggi desidero augurare a tutti un Natale tenero come un bacio tra adolescenti e un nuovo anno pieno di gusto... come l'indimenticabile crostata della mia nonna Giovannina.