Dopo una settimana di vacanza il mondo sembra diverso. Tutto fila dritto, non si inceppa, è liscio e... vabbé, lo sapete com'è.

Nella mia settimana di vacanza, complice un tempo non propriamente estivo, ho fatto tante cose.

Cose antiche, quelle per cui ci vuole tempo e il loro tempo. Ho imparato un nuovo punto a ricamo, ho cercato il legno giusto per fare un bastone da passeggio, ho scoperto tesori in soffitta e in casa.

L'ultimo tesoro, che ho da sempre sotto il naso ma che non avevo mai curato, è la spettacolare cucina a legna dei nonni. Un piano che diventa più o meno caldo a seconda della distanza dal fuoco, un forno che si scalda con il fuoco, appunto, con tanto di indicazioni di temperatura per torte, arrosti e così via.

Studiando questo marchingegno infernale, mi son chiesta quanti cuochi, foodies o food blogger sarebbero capaci di cucinare qualcosa di decente con questo affare.

E mi è venuto da pensare alle cooking class e ai tour che arrivano dall'estero, ormai da anni standardizzati sui soliti riti, sulle solite direzioni. E mi è venuto da pensare al turismo, che adesso vuole essere di esperienza e non soltanto di visita, di relax, di svago.

Come nei giochi con i numerini, quelli che unendoli tutti si compone una figura che non ti aspettavi, ho messo insieme questi pensieri e mi è venuta in mente una sfida. Da lanciare a tutte quelle agenzie di viaggi e a quei piccoli e grandi t.o. che vogliono lavorare nell'incoming italiano.

Perché non pensate ad un prodotto che metta insieme saperi antichi e tempi antichi con le necessità dei turisti moderni?

Portateli in Italia, dove volete, ma se è un piccolo borgo è ancora meglio. Fateli cucinare sulle vecchie cucine economiche a legna, magari dopo essere andati a far la spesa nell'unico negozietto del paese. Fateli provare a realizzare un bastone da passeggio, magari intagliato, ascoltando i consigli di qualche 'local' che quel lavoro lo fa da sempre. Fateli esercitare sul ricamo, magari seduti davanti al fuoco di un camino, mentre la maestra ricamatrice racconta di sua nonna e del corredo che le aveva preparato.

Sono quasi certa che torneranno, a dispetto di qualunque meteo-terrorismo o meteo-schifo.

Perché nessuno rinuncia a riconquistare il suo tempo e a lasciarsi cullare dal fascino dell'esperienza.

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