Mentre il 'popolo della rete' (ma farà tristezza questa definizione?) si scatena contro il nuovo portale lanciato dal ministro Franceschini per gli eventi culturali nel periodo dell'Expo, nell'altra Italia, quella che non si occupa di turismo, succede una cosa.

La cosa è un video che ha diffuso il Mise. Quasi in silenzio, dopo un'anteprima al forum di Davos.

Se non lo avete ancora visto, cliccate qui. Perdete 5 minuti, perché ne vale davvero la pena.

Allora, lo storytelling dell'Italia che esce da questo video è spettacolare.
Il racconto dell'Italia attraverso gli italiani, già di per sé, è cosa che sa di nuovo rispetto alla sempre meravigliosa, ma ritrita, esposizione delle nostre bellezze artistiche, architettoniche e archeologiche.
Ma il racconto dell'Italia attraverso lo sfatare i luoghi comuni che ci contraddistinguono è sorprendente e divertente. Tanto divertente da funzionare non solo sull'estero, ma anche e soprattutto sugli italiani.

C'è il 'pizza maker' che si rivela un progettista di enormi infrastrutture, c'è il 'latin lover' che si rivela, invece, impegnato in alta manifattura, c'è il 'gesticulator', che invece sta muovendo le mani per mandare avanti slide di progetti di alta tecnologia, c'è 'l'eternal child', che si rivela essere un'astronauta alle prese con un test di laboratorio.

Tu lo vedi e dici: "Questa sono io. Questo è il Paese che mi racconta e che io racconto".

Perché tutte le persone che il video ci fa veder impegnate in attività che non assoceresti al luogo comune di un italiano, in realtà, intelligentemente, svolgono queste attività (tutte) con un sorriso.

Perché il luogo comune c'è. Ed è (anche) la nostra rappresentazione.

Perché noi siamo quelli che gesticoliamo, che facciamo la pizza e a cui piace far sempre festa. Siamo il luogo comune, lo accettiamo, lo amiamo anche. E poi siamo anche altro, ma con la leggerezza che ci deriva dalla lunga storia di progresso tecnologico, di scoperte e eccellenze che ci portiamo dietro.

Spero, mi auguro, auspico fortemente che questo video venga diffuso e diventi virale.

È la miglior promozione dell'Italia che ci possa essere. È un 'venite a vedere di cosa siamo capaci, dietro il tendaggio imponente della nostra bellezza'. Che c'è. Ed è un di più che ci rende capaci di essere così.

Mi resta una domanda: un Paese che è in grado di produrre in video così, di pensare ad una promozione così intelligente, com'è possibile che sia lo stesso Paese che ha prodotto il nuovo portale per gli eventi culturali Expo?
(sia chiaro. Conosco il nome del portale. Lo conosco… ma mi sono ripromessa di non parlarne affatto).