Qui, a Torino, piove.
E non è poi una gran notizia, essendo la fine di novembre.
Però piove e fa anche freddino, e così inizi a vederli, a riconoscerli. Li trovi in giro per le strade, li incontri sul treno, li senti parlare sui pullman. Li individui perché hanno lo sguardo fisso fuori dai finestrini, verso l'alto, lontano…
Non guardano il futuro.
Guardano le montagne, cercando di penetrare la coltre di nubi che le circonda, per vedere, per capire se è arrivata lei, la neve!
È il popolo degli sciatori, che qui al Nord è abbastanza diffuso, e che in questo periodo inizia a trasmettersi la stessa smania, la stessa attesa e a condividere gli stessi rituali. Che sono: scendere in cantina/garage, prendere in mano gli sci, scuotere la testa con aria rassegnata e farsi un giro in un negozio per vedere quanto costa un paio di sci nuovi.
Quando l'attrezzatura è sistemata, si comincia a cercare la migliore vacanza possibile.
Che va dal pullman per la gita di una giornata (e qui bisognerebbe aprire una parentesi in cui raccontare la sveglia all'alba, il bambino che vomita, il trasporto degli sci dal pullman alla – lontanissima – seggiovia. Ma anche l'allegro chiacchiericcio, la merenda prima del ritorno in mezzo alle sgasate dei bus, il senso di appartenenza e d'avventura) alla settimana bianca in qualche meta più o meno blasonata.
Così, nella tua ricerca da sciatore (sì, ecco… anche io sono scesa in cantina a guardare gli sci, proprio ieri sera), ti imbatti nella sorpresa, quella che solo l'Italia riesce a riservarti.
Secondo uno studio TripAdvisor, la stazione sciistica più economica d'Europa è il monte Etna.
Quel monte Etna?
Immaginatevi la mia faccia da piemontese che pensa che le montagne, se non sono le Alpi, neppure siano montagne… In che senso, sciare in Sicilia? La Sicilia ha il mare, la cultura, le arance… e poi, sì, c'è l'Etna, ma insomma… è un vulcano!
Poi scopri che esiste un comprensorio, 35 chilometri di piste per lo sci alpino, 9 skilift e 1 cabinovia, due percorsi da 10 e 5 chilometri per lo sci nordico. E ci fanno anche il freeride, il telemark…
Con le orecchie da asino, seduta dietro alla lavagna, me lo sono ripromessa: io a sciare sull'Etna prima o poi ci vado.
Perché scendere in Sicilia con gli sci, diciamolo, ha il suo fascino.
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