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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia

Non sono Sharon Stone (ma viaggio in treno)

18/07/2013
16:29
Leggi anche: treni, treno

Come da titolo.
Per chi mi conosce, è piuttosto evidente.

Tanto per iniziare, non sono bionda. Non sono una star hollywoodiana, non frequento la gente giusta, i posti giusti, detesto il glamour.

Ma anche io, come ha fatto la Stone qualche giorno fa, viaggio in treno per l'Italia.

Senza nulla togliere agli altri mezzi di trasporto, più veloci, alle volte anche più comodi, l'Italia vista dal treno ha tutto un altro mood.

L'ultimo viaggio che ho fatto mi ha portata ad Orvieto. Bella, non sulle direttrici principali del traffico sfrecciante sulle rotte dell'Alta Velocità.

Così, per arrivare e per tornare, ho preso di tutto: dall'Alta Velocità, appunto, agli Intercity (esistono ancora, sì sì) ai treni Regionali Veloci, che di veloce hanno ben poco, se non il nome.

Il treno, su di me, ha tre vantaggi competitivi: è slow, è social, è visual.

Ok. Torno normale e racconto.

Viaggiare sul regionale veloce vuol dire impostare la mente su un passo lento. Si scende di tono, si rallenta. Per forza, si può dire, ma fa bene. È persin meglio che fare un corso per sopravvivere al logorio della vita moderna.

Viaggiare sull'Alta Velocità è comodo. Point to point in rapidità, senza perdere il contatto con il mondo esterno via wi-fi (che funziona), commentando la notizia del giorno con l'elegante signore seduto di fronte.

Viaggiare sugli Intercity ti fa capire dove siano i ragazzi. Costa meno dell'Alta Velocità, è comunque rapido, ha scompartimenti come quelli dei treni d'antan. E ripropone un'atmosfera internazional-giovanile; sembra, d'estate, un ostello viaggiante. Rende reale l'ambiente dei social virtuali: la chiacchierata fra un ventenne finlandese e una diciannovenne inglese, con interventi di un universitario americano e di una ragazza giapponese fra Arezzo e Orvieto resta uno dei must del mio viaggio.

E poi.

E poi il treno ha una cosa, su tutte.  Il finestrino.

Da dove si vede l'Italia passare. Cipressi e cupole, Brunelleschi e le rovine romane, le colline e, alle volte, il mare.

twitter@cperoglio

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