Siamo il Paese del made in Italy, dei grandi marchi e delle firme prestigiose. Il Paese dell'artigianato artistico e delle produzioni fashion che tutto il mondo ci invidia. Amen.
Quante volte abbiamo sentito questa litania? Mille miliardi di volte, credo.
Eppure.
Eppure oggi, nel mare magno di internet, mi capita di vedere una cosa divertente. Sul sito del Carlton Hotel Baglioni di Milano è comparsa la 'Fashion district map' della città. In realtà, quattro vie, ma ben descritte, con tutti i loro numerini e le boutique di riferimento. Tutto scaricabile, anche in pdf, anche dall'altra parte del mondo.
Penso: ma guarda che bella idea. Chissà se…
Bene, fermatevi. La risposta è no.
Perché a me è subito venuto in mente che l'hotel avesse preso in prestito un qualcosa realizzato da un ente pubblico, chessò, l'azienda di promozione turistica di Milano. E invece, almeno a guardare in rete, niente di tutto questo.
Inquieta e stranita, imposto la ricerca 'shopping map' sui nostri grandi attrattori turistici. Niente a Roma, niente a Firenze, niente a Venezia.
Ora, io sono torinese. Noi abbiamo un concetto persino esagerato del riserbo, cosa che ci mette sicuramente in difficoltà a promuovere le nostre ricchezze, in ogni senso. Noi abbiamo la tendenza a nascondere, perché è meglio che lo sappiano in pochi… Ma che tutta Italia sia stata contagiata da questo 'understatemet' mi sembra eccessivo.
Probabilmente, invece, sfugge la grande opportunità che è rappresentata dal turismo che si muove per shopping. Non sto a scomodare l'Unwto (che comunque ha dedicato 66 pagine di report, neppure un mese fa, allo shopping tourism), e neppure Arturo Aletti, che combatte una battaglia (ahimè) solitaria a favore dello shopping e della ricchezza che rappresenta per il Paese.
Mi limito ad una constatazione di buon senso: se io vado a Londra, a New York e a Parigi, non sono neppure ancora scesa dall'aereo è già so dove sono le vetrine davanti a cui voglio piroettare. Se arrivo in Italia, fatta salva la mappa del Baglioni hotel, devo iniziare la caccia al tesoro.
Smentitemi, vi prego.
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