Ventisei anni in sella e una cavalcata inarrestabile. Personaggio controverso, capace di fare discutere, Akbar Al Baker, che si voglia o no, ha segnato un capitolo importante nella storia dell’aviazione. Sotto la sua egida ha portato Qatar Airways ai vertici del trasporto aereo internazionale, guidando una delle poche compagnie capaci di uscire indenni dalla pandemia, mantenendo attiva una buona parte del network quando tutti tenevano gli aerei a terra.
Il prossimo 5 novembre Al Baker uscirà di scena lasciando la carica di ceo del vettore di Doha e per tutto il settore sarà un vuoto incolmabile per la sua capacità di fare discutere, andare controcorrente, provocare. Ultima battaglia quella con Airbus legata ai difetti individuati sull’A350, senza dimenticare l’uscita clamorosa contro l’A380, definito durante la pandemia “il peggiore aereo mai realizzato”.
In Italia Al Baker non può non essere ricordato per il grande sogno mai realizzato, quello di Air Italy. L’ingresso nel capitale della compagnia aveva fatto sognare la Sardegna in primis e un po’ tutta la Penisola, con l’idea che il Paese potesse avere un altro soggetto forte del trasporto aereo oltre ad Alitalia. Non solo. Fu lo stesso ceo a dire che avrebbe trasformato Air Italy nella prima compagnia italiana.
Gli eventi hanno poi raccontato una storia diversa.
