Il lavoro nell'era dei social: chi cercano le aziende italiane

30/09/2014
14:01
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Si chiama 'social recruiting' ed è la selezione del personale in versione 2.0, dove ai tradizionali curriculum si affiancano (o si sostituiscono), i profili social dei candidati e la valutazione della loro reputazione online.

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Il fenomeno è globale, e l’Italia non è rimasta indietro: oggi, il 67 per cento di chi cerca lavoro e il 45 per cento di chi cerca personale lo fa utilizzando anche i social network.

Il monitoraggio di come stanno cambiando i processi aziendali di reclutamento delle risorse umane è stato fatto da Adecco, che ha appena pubblicato la ricerca 'Il lavoro ai tempi del social recruiting', condotta in 24 Paesi del mondo con dati disponibili a livello globale e disaggregati per ogni singolo mercato.

In Italia, spiega Event Report, Adecco ha intervistato 7.600 candidati e 270 selezionatori, individuando le modalità di offerta e quelle di domanda che passano attraverso i canali social.

La prima osservazione è quella sulle piattaforme social più utilizzate: nonostante i selezionatori ricorrano a LinkedIn, il social professionale per eccellenza, nel 59 per cento dei casi e a Facebook soltanto nel 19 per cento, chi cerca lavoro si focalizza invece un po’ meno su LinkedIn (41 per cento) e un po’ di più su Facebook (23 per cento). Le aziende che usano i social sono soprattutto quelle grandi, con più di 250 dipendenti.

Contrariamente a quanto succedeva agli inizi del fenomeno del social recruiting, oggi sui social le aziende non cercano più soltanto candidati ad alta qualificazione, ma soprattutto impiegati (78 per cento) e quadri intermedi (47 per cento).

Le aziende puntano a selezionare attraverso questa modalità figure che operino nell’ambito delle vendite, dell’amministrazione (inclusi finanza e controllo), e del marketing. In seconda battuta, con percentuali di poco inferiori, si guarda a candidati per posizioni nell’IT, nella ricerca e sviluppo, nella comunicazione, nella produzione e negli acquisti.

Risorse umane, gestione qualità e logistica sono invece i terreni meno battuti attraverso i social network.

Dal lato offerta, la maggior parte (56 per cento) di chi cerca o vuole cambiare lavoro ha dichiarato di avere diffuso il proprio curriculum attraverso i social network e il 7 per cento ha trovato un impego. I candidati si dedicano ai social soprattutto per ricercare annunci, diffondere il curriculum e inviare candidature, ma anche per controllare le pagine dei potenziali datori di lavoro e l’opinione che ne hanno gli altri utenti, per costruirsi una rete di contatti social e per curare il proprio personal branding.

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