Le 10 parole da non inserire nel profilo Linkedin

13/02/2015
13:24
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Sono 10 parole che suonano molto bene, ma che significano molto poco. Generiche, vaghe, spesso addirittura scontate. Eppure sono le parole che i 332 milioni di utenti Linkedin nel mondo utilizzano più spesso per descrivere le proprie competenze professionali ai potenziali datori di lavoro.

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Anche quest’anno, spiega Event Report, il social network professionale ha monitorato i termini più ricorrenti nei profili dei propri iscritti di 21 Paesi con l’obiettivo di guidare gli utenti a un personal branding più efficace.

La parola che lo scorso anno è stata più utilizzata in assoluto su Linkedin, tanto da divenire quasi un cliché, è “motivato”, seguita da “appassionato” (del proprio lavoro), “creativo”, “stimolato” (a fare qualcosa), “vasta esperienza”, “responsabile”, “strategico”, “risultati professionali” “organizzativo” ed “esperto”.

Rispetto alla lista dello scorso anno alcune parole sono cambiate: secondo LinkedIn la scelta degli aggettivi con cui qualificare le proprie competenze cambia sia in base alle mode del momento, sia al valore che si attribuisce a certe qualità in rapporto alla situazione di mercato percepita: per esempio, sono uscite dalla classifica parole come “efficace”, “paziente”, “intraprendente”, “innovativo” e “analitico” per lasciare il posto a “vasta esperienza”, “risultati professionali”, “esperto”, “appassionato”, quasi a dire che ciò che gli utenti pensano serva oggi alle aziende per rendere più solide le loro attività sono know how, esperienza e dedizione al lavoro.

La vera operazione di personal branding, suggerisce LinkedIn, non è quella di trovare aggettivi, pure un po’ più originali, con cui raccontarsi, bensì quella di portare esempi concreti di come questi aggettivi si sono tradotti in risultati: in cosa ci si è dimostrati responsabili, che cosa si è ottenuto grazie alla propria capacità organizzativa, quale input positivo si è dato all’azienda grazie al proprio know how? Dichiarare di avere ottenuto ottimi risultati professionali non significa niente. Meglio specificarli, quei risultati, e lasciare a chi legge il profilo la facoltà di decidere quali aggettivi attribuirvi.

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