Diritti in internet, Italia all'avanguardia nel mondo

30/07/2015
13:47
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“L’accesso a internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale”. “Ogni persona ha eguale diritto di accedere a internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”. Eccola, la Dichiarazione dei diritti in internet, elaborata dalla Commissione per i diritti e i doveri relativi a internet presieduta da Stefano Rodotà e presentata ieri alla Camera.

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Fortemente voluto dalla presidente della Camera Laura Boldrini, il documento sancisce in 14 articoli i diritti dell’utente digitale ed è, ha sottolineato la terza carica dello Stato, il primo nel suo genere a essere prodotto nel mondo a livello istituzionale.

Pur se in ritardo su quasi tutti i fronti della digitalizzazione, come spiega Event Report, l’Italia è dunque pioniera nell’ambito dei princìpi, con una Dichiarazione che ha tutte le caratteristiche per divenire la prima carta costituzionale del web.

Dopo l’approvazione, i principi contenuti nella Dichiarazione orienteranno i futuri provvedimenti legislativi in materia digitale e il documento sarà presentato alla comunità internazionale il prossimo novembre in occasione dell’Internet Governance Forum che si terrà in Brasile.

I 14 articoli della Carta toccano i temi quali il diritto all’accesso, il diritto alla conoscenza e all’educazione in rete, la neutralità della rete, la tutela dei dati personali, il diritto all’inviolabilità dei sistemi informatici, il diritto all’oblio e alla sicurezza, il governo della rete. Li precede un preambolo che ne dà la chiave di lettura complessiva: “Internet ha contribuito in maniera decisiva a ridefinire lo spazio pubblico e privato, a strutturare i rapporti tra le persone e tra queste e le istituzioni. Ha cancellato confini e ha costruito modalità nuove di produzione e utilizzazione della conoscenza. Ha ampliato le possibilità di intervento diretto delle persone nella sfera pubblica. Ha modificato l’organizzazione del lavoro. Ha consentito lo sviluppo di una società più aperta e libera. Internet deve essere considerata come una risorsa globale e che risponde al criterio della universalità”.

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