AI generativa: bella, ma troppo cara per le aziende del turismo

09/02/2024
19:31
 

L’Intelligenza Artificiale generativa, la nuova AI che da ChatGPT in su sembra avere le caratteristiche per provocare una nuova rivoluzione nel mondo del lavoro, piace alle imprese del turismo, ma oggi non è ancora economicamente sostenibile, a meno che non si abbia un business mondiale.

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Lo dice senza mezzi termini Marco Orlandi, chief digital consumer experience officer di Bluvacanze, che, accanto all’entusiasmo per quanto e cosa potrà fare e diventare la nuova AI, pone un tema di concretezza: “L’AI generativa costa. E io non ho ancora trovato il suo ROI, un ritorno di investimento che permetta di affrontare questo costo. Insomma, il tema è: come utilizzarla per fare profitto?”.

Le potenzialità sono enormi, ma il percorso è ancora lungo. Il Gruppo Alpitour, ad esempio, sta lavorando sull’AI dal 2018, ma, per ammissione dello stesso cio e cto del gruppo, Francesco Ciuccarelli, si è ancora alle prime battute. “La difficoltà più grande è il livello di addestramento a cui si deve arrivare. Noi stiamo lavorando a AlpiGPT, ma la strada è ancora lunga”.

Anche perché, sottolinea Orlandi, mancano le professionalità per lavorare sui nuovi sistemi di AI generativa. “Ci sarà un cambio di professionalità, ma per ora non ci sono persone che abbiano le competenze per lavorare con questo nuovo tipo di sistema. Devono proprio essere ancora formate dalle università”.

Il caso Booking
Controcorrente è invece chi sul business tecnologico ha basato la sua fortuna. È il caso di Booking, che ha già lanciato come beta test in Usa Trip Planner, un sistema combinato fra ChatGPT e il machine learning che propone viaggi sulla base delle richieste dei clienti.

“Il passo successivo è permettere l’utilizzo dello strumento come assistente personale dei viaggiatori mentre sono in viaggio -spiega Alessandro Callari, regional manager partner service Italy di Booking -. In sostanza, un sistema che comunica con tutti i servizi di viaggio prenotati dal cliente, dalla compagnia aerea all’hotel ai transfer, e che, al posto del cliente, gestisce eventuali emergenze o ritardi”.

Un futuro non troppo lontano, che sarà sicuramente comodo ed efficiente, ma che permetterà anche all’AI (e quindi all’azienda) di imparare molto sulle preferenze del cliente, con un customizzazione spinta all’estremo.


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