Internet in Europa: Italia fanalino di coda per la banda larga

03/02/2014
13:29
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La velocità media di connessione a internet è aumentata in Italia del 24 per cento in un anno: una buona notizia, visto che la diffusione della banda larga, cioè la connessione con una velocità superiore ai 4 Mbps (megabit per secondo), è la condizione necessaria per sviluppare l’agenda digitale ed entrare nell’internet economy.

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Nonostante il significativo incremento, però, l’Italia - come scrive Event Report - è ancora all’ultimo posto in Europa, unico Paese a registrare un tasso di adozione della banda larga inferiore al 50 per cento.

Lo segnala la società di piattafome cloud Akamai Technologies, che nel suo Rapporto sullo stato di internet in EMEA relativo al terzo trimestre 2013 indica come in Europa la velocità di internet sia mediamente aumentata del 10 per cento in un solo trimestre: il più elevato tasso di penetrazione della banda larga è in Svizzera, dove il 90 per cento delle connessioni superano la velocità-soglia di 4Mbps.

Seguono Olanda, Repubblica Ceca, Danimarca, Austria e Israele, tutti al di sopra dell’80 per cento.

L’Italia, ultima in Europa, è al 46esimo posto del ranking mondiale con il 49 per cento delle connessioni effettuate su banda larga: benché, anno su anno, costituisca un balzo in avanti di circa il 93 per cento (nello stesso periodo dell’anno precedente la percentuale di connessioni in broadband era del 26 per cento), il divario con gli altri Paesi rimane consistente.

In Italia la velocità media è intorno ai 4,9 Mbps, mentre in Olanda, prima nella classifica Emea, è di 12,5 Mbps e in Svizzera di 11,6.

Persino Paesi simili per dimensioni all’Italia hanno infrastrutture di rete migliori: in Germania la velocità media è di 7,6 Mbps, in Spagna di 6,9, il Francia di 6,5 Mbps.

Discorso simile per la banda ultralarga, cioè la connessione con velocità superiore ai 10 Mbps: in Europa ha registrato un incremento del 100 per cento nella diffusione, con punte di +215 per cento in Turchia e di +188 per cento in Francia.

Quasi tutti i Paesi europei hanno registrato aumenti a due e tre cifre, e l’Italia non fa eccezione, con un incremento del 40 per cento anno su anno. A utilizzare la banda ultralarga è però solo il 3,7 per cento degli italiani contro, per esempio, il 44 per cento degli olandesi, il 39 degli svizzeri e persino il 12 per cento degli slovacchi e il 10 dei portoghesi.

Peggio dell’Italia fa solo la Turchia, dove la banda ultralarga ha un tasso di penetrazione dell’1,7 per cento.

Discorso a parte è quello del mobile, la cui velocità di connessione è mediamente inferiore a quella della rete fissa. Akamai rileva che, a fronte di un aumento del volume di traffico dati su mobile dell’80 per cento nell’ultimo anno, solo 18 operatori telefonici in area Emea hanno registrato velocità di connessione da banda larga (superiori, cioè, a 4 Mbps). In Europa, il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiore si trova in Russia, con 9,1 Mbps, seguito da un operatore ucraino (8,7 Mbps) e uno austriaco (7,1 Mbps).

In Italia esiste un divario di circa 1.6 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (4.5 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (2.9 Mbps).

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