The Matador

Josep Ejarque, professionista in Destination Management e Marketing

Non importa il colore, soltanto la tariffa

30/10/2012
14:02

La decisione dell’Antitrust - che ha ritenuto coerente e soddisfacente il piano operativo presentato da easyJet per la direttrice Roma-Milano - non ha fatto che confermare i pronostici che davano il vettore low cost come favorito rispetto ad Alitalia.

L’entrata in gioco del vettore, che più che low cost forse si dovrebbe definire ‘low fare’, getta ancora più benzina sul già arroventato mercato della Milano-Roma. Da tempo, ormai si sta disputando una guerra piuttosto dura fra Alitalia e il treno. Ora l’arrivo anche di easyJet a Linate porterà sicuramente un incremento dell’offerta e con ogni probabilità una minore dipendenza da Alitalia. E sicuramente questo sarà uno dei benefici della concorrenza.
 
Vedremo a questo punto come reagirà e soprattutto come se la caverà Alitalia, che anche se non è più una compagnia di bandiera, si comporta come se lo fosse, con tutti i vizi e gli umori del caso. Ma è stata solo la particolarità del mercato italiano, che si contraddistingue per la mancanza di un vettore forte e consolidato, a permettere ad Alitalia di esercitare il suo predominio incontrastato.

In un certo senso, è anche comprensibile la reazione di Az di ricorrere al Consiglio di Stato, come già annunciato dal suo a.d. Andrea Ragnetti. La difesa negli ultimi mesi ha più volte evidenziato che il monopolio di Alitalia di fatto non esiste, come ritenuto invece dall'Antitrust, in quanto un concorrente c’è: il treno. Purtroppo, si tratta di una tesi un po’ debole, anche se realistica: effettivamente il treno è un effettivo concorrente ma per quanto riguarda i collegamenti aerei invece si trattava quasi di un monopolio.

Sicuramente Alitalia ha saputo sfruttare bene e a lungo questa situazione di predominio, tanto che la tratta Lin-Fco è stata una delle principali fonti di guadagno per i bilanci della compagnia. Sicuramente anche questa – ossia la tratta Milano-Roma - è una delle tante anomalie italiane perché in Europa non esistono situazioni analoghe. Per esempio, il “Puente Aereo Madrid-Barcelona”, durato decenni, una vera miniera d’oro per Iberia che ne aveva il monopolio, ormai non lo è più da anni.
 
La reazione di Giuseppe Gentile, a.d. di Meridiana fly-Air Italy, è assolutamente comprensibile, quantomeno per un moto di orgoglio a fronte della motivazione che definisce easyJet "il vettore più idoneo a garantire l'effettivo vincolo concorrenziale sulla rotta". Il vettore dell'Aga Khan aveva infatti proposto un programma con un operativo teoricamente migliore di quello di easyJet con ben 8 voli giornalieri da ognuno dei due aeroporti, 6 dei quali nelle fasce più richieste. Sicuramente se Meridiana fly-Air Italy fosse riuscita ad entrare in questo interessante mercato si sarebbe assicurata una posizione di rendita che avrebbe potuto aiutarla a consolidare il suo posizionamento.

Il gruppo infatti è ancora un mix fra voli full fare, low fare e charter, un modello che non ha ottenuto grandi risultati altrove. Basti pensare che una compagnia solida e sviluppata come Air Berlin, che opera in un mercato molto più redditizio e grande di quello italiano, ha deciso di abbandonarlo, trasformandosi in vettore regular. easyJet invece ha abbandonato il suo modello iniziale per riconvertirsi in low fare regular.
 
Nelle sue valutazioni sicuramente l’Antitrust, come è logico che sia, non ha minimamente pensato a difendere l’italianità piuttosto che le aziende locali. Alitalia-Cai si vedrà quindi obbligata a rinunciare alla titolarità di sette slot (quantità richiesta dalla società assegnataria) attualmente detenute presso l’aeroporto di Milano Linate.

E d’altra parte, non può pretendere, adesso che è una società privata, di continuare ad avere gli stessi vantaggi di prima. La Alitalia-Cai è già costata molto agli italiani. Sicuramente il dibattito sul fatto che la rotta più ricca con i più alti margini di guadagno e il maggior numero di passeggeri possa finire nelle mani degli inglesi continuerà a lungo, ma nell’attuale situazione di mercato non è un argomento molto sostenibile.
 
La guerra è aperta e saranno quindi le tariffe a sancire il successo di easyJet o di Alitalia. Purtroppo, poco conteranno per i passeggeri i colori dell’aereo e della bandiera.


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