The Matador

Josep Ejarque, professionista in Destination Management e Marketing

Enit Spa: errore, svista o altro?

16/11/2012
11:18
Leggi anche: Enit

L'idea di trasformare l'Enit da Agenzia Nazionale del Turismo a una società per azioni per migliorarne l’efficienza e la qualità dei servizi e per ridurne gli ingenti costi di funzionamento propri delle Amministrazioni pubbliche appare sulla carta una bella idea.

Non tanto per la trasformazione in sé, ma per l’intento di fondo che si propone di rinnovare l’Enit, tante volte denigrato, messo in discussione e criticato, migliorandolo, rendendolo realmente un ente efficace, agile ed efficiente, in grado di svolgere la propria attività di promozione e pressione sui mercati turistici in modo continuativo, allo stesso livello degli altri Enti presenti nei Paesi nostri diretti concorrenti.

Se l'Enit raggiungesse i livelli d'efficienza ed eccellenza, per esempio, di Atout France, Visit Britain, Turespaña, Flanders-Wallonia, Visit Denmark o Visit Sweden, penso che sarebbe un vantaggio strategico non indifferente per il settore turistico italiano.

Ma leggendo gli emendamenti per il settore turistico che si stanno discutendo in Senato per il Decreto Misure Urgenti per la Crescita del Paese, conosciuto come Crescita Bis, salta subito agli occhi che nella proposta legislativa l'Enit Spa dovrebbe avere come missione istituzionale la "realizzazione delle strategie di promozione, commercializzazione dei prodotti turistici italiani e diffusione delle informazioni turistiche in Italia e all'estero". Inoltre, dovrebbe "realizzare la strategia digitale per la promozione e la commercializzazione dei prodotti turistici italiani mediante il 'portale nazionale del turismo' in coordinamento con i portali regionali".
Il fatto che l'Ente che dovrebbe lavorare per promuovere e comunicare l'offerta dell'Italia e le destinazioni turistiche italiane ne sia al tempo stesso anche il suo"commercializzatore", allo stesso livello di un tour operator o di un’agenzia di viaggi incoming, mi lascia molto perplesso!

Inoltre, non so come i tour operator internazionali outgoing, ossia quelli che ad oggi operano nei propri mercati di competenza vendendo l'offerta italiana, possano interpretare il fatto che ci sia un tour operator pubblico che fa loro concorrenza. Sono sicuro però che fare concorrenza sleale agli operatori incoming italiani, agli hotel e alle Olta è quanto meno poco corretto, soprattutto se si tratta di un operatore finanziato con soldi pubblici.
E non credo che l'Enit potrà sostenere la commercializzazione senza intermediare, considerando che l’intento è proprio quello di ridurre le spese. Sembrerebbe ovvio quindi che l’Enit Spa sia destinato a diventare a tutti gli effetti un tour operator, dato che già nel testo stesso del decreto si prevede che per lo svolgimento di attività in concorrenza con altri operatori si opererà con una società separata.

Forse l’utilizzo della parola ‘commercializzazione’ è un errore, o una svista, dovuta al fatto che normalmente i politici e i burocrati che scrivono le leggi non hanno una gran dimestichezza con la terminologia turistica. E forse intendevano dire "promocommercializzazione".
Commercializzare infatti significa la vendita di beni valutari o di consumo, mobili o immobili e di servizi sul mercato in cambio di moneta. Pertanto la commercializzazione implica che l'Enit Spa riceverà compensi per le sue azioni in forma di provvigioni, fee o altro. Insomma farà a tutti gli effetti un’attività economica.
Promocommercializzare, invece, è un concetto diverso, significa effettuare la promozione delle offerte degli operatori turistici delle destinazioni e non implica necessariamente compensi né intermediazioni.

Mi auguro tanto che si tratti di un errore di lessico, ma, oltre al fatto che i modelli di Destination Management and Marketing Organization nazionali, ossia gli Enti del turismo dei Paesi concorrenti non seguono questo modello di commercializzazione bensì di promocommercializzazzione, nutro delle profonde perplessità che questa soluzione possa in automatico migliorare l'efficienza dell’Enit.

Essere una Spa che opera in concorrenza nel mercato implica di avere competenze specifiche e capacità per farlo; e sicuramente non basta cambiare soltanto l'assetto societario per acquisirle.
Ma soprattutto, fare commercializzazzione implica costi elevati e, non sempre, un ritorno sufficiente.

Chi pagherebbe le eventuali perdite economiche della Spa commerciale?

twitter @josepejarque

Leggi anche: Enit

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


I blog di TTG Italia non rappresentano una testata giornalistica poiché sono aggiornati senza alcuna periodicità. Non possono pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. Le opinioni ivi espresse sono sotto la responsabilità dei rispettivi autori