Un tifoso resta un tifoso ovunque egli vada. E se poi il tifoso è un tifoso di calcio lo è ancora di più. Non parliamo poi degli spagnoli (ma solo perché stiamo parlando di loro; se i protagonisti fossero stati italiani...).

Va bene, taglio corto. Siamo in un aeroporto, naturalmente, quello di Miami, dove il via vai di questa stagione è particolarmente intenso, con turisti da ogni parte del mondo. Gente da ogni parte del mondo, visi mai visti prima e qua e là qualche vip, volti noti che fanno girare la testa e scattare una fotografia, magari un autografo.

Da quelle parti di calcio non si curano molto e per quanto un giocatore, un allenatore, un procuratore possa essere arcinoto in Europa, dove il calcio si chiama soccer uno come José Mourinho può passare tranquillamente inosservato. Probabilmente ha scelto con cura il luogo delle sue vacanze, curioso per un uomo come lui che di modi per farsi notare ne trova sempre.
Tant'è.

Immaginiamo il nostro Josè passeggiare tranquillamente, oppure nervosamente in attesa dell'aereo, fate voi. Non cambia. Non cambia se il destino simpatico ti piazza sulla tua strada a migliaia di chilometri da casa Anna e Xavier, freschi freschi di luna di miele. I due piccioncini, tristi per la fine della vacanza, si guardano ancora una volta ricordando la spiaggia meravigliosa, poi di colpo si girano e chi ti vedono? Il nostro José allenatore del Real Madrid e senza pensarci un attimo esplodono in coro in un 'Forza Barcellona' che rimbomba in tutto il terminal.

Le cronache, non confermate, parlano poi di insulti e rissa sfiorata. In aeroporto nessuno capisce. In Europa, e in Spagna in particolare, è notizia da prima pagina.

Twitter @linovuotto