Torre di Controllo

Lino Vuotto, giornalista di TTG Italia

Cornelius, il genio miliardario

30/01/2013
16:00
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Cornelius Vanderbilt era sicuramente un genio, oltre che facoltoso uomo d'affari dell'inizio del secolo scorso.

Non lo si può chiamare diversamente considerando l'intuizione che riuscì ad avere e a finanziare: trasformare un terminal passeggeri in una macchina da soldi.

Il nostro genio mise in campo una sommetta pari a 2 miliardi di dollari di oggi e in 10 anni edificò questo terminal a New York in grado non solo di smistare le decine di migliaia prima e centinaia di migliaia poi di passeggeri ogni giorni. Oggi sono 700mila. Ogni giorno.

Vanderbilt fece in modo che potessero avere anche negozi e ristoranti, alcuni di prima classe, tanto da diventare rinomati in tutto il mondo. A livello architettonico ne fece uno splendore, tanto che d'abitudine i cittadini e i turisti ci andavano per il solo gusto di ammirarla, e già che c'erano facevano shopping, andavano al bar eccetera. Oggi è la sesta attrazione turistica al mondo.

Inutile dire che nel corso degli anni il suo nome fu legato a migliaia di personaggi famosi, storie misteriose, gossip, set di film (Su tutti cito Gli Intoccabili) o di cartoni (vogliamo parlare della scena centrale di Madagascar?) e quando ci fu chi propose di rottamarlo, si mosse anche Jackie Kennedy per difenderlo.

Vanderbilt 100 anni fa aveva aperto la strada al concetto moderno degli aeroporti, con intuizioni che ancora oggi non sono state eguagliate. Peccato che abbia inventato una stazione ferroviaria, forse la più bella di tutte, la Grand Central Station di New York, che il 1° febbraio spegnerà appunto 100 candeline. Gli aeroporti possono imparare molto ancora oggi: trasformarsi in destinazione può essere una soluzione per il futuro.

ps: E comunque un consiglio: se andate a New York non perdetevi la Grand Central e davanti al meraviglioso orologio che domina il salone, siate come i pinguini di Madagascar: carini e coccolosi.

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