Il nome da solo era in grado di incutere timore: Kai Tak. Era là, dove c’è il Victoria Harbour, dove c’è il centro della città, dove c’è gente, dove sono cresciuti i grattacieli, dove i turisti hanno iniziato a farne una meta ambita.
A Hong Kong non era inconsueto vedere la gente occhi al cielo quando passavano gli aerei diretti a Kai Tak. Alzavi le mani e pareva di toccarli. Un pò come gli aerei sopra le teste dei bagnanti a Saint Martin, solo che in mezzo ai grattacieli fa tutto un altro effetto.
Per ogni turista con la bocca aperta e gli occhi all’insu c’era un pilota e copilota con bocca e denti stretti e occhi fissi davanti. Ogni flusso di vento più forte del solito rischiava di spostare l’aereo in atterraggio e le già faticose evoluzioni a pochi metri dalle guglie potevano trasformarsi in tragedia.
La follia umana l’ha tenuto in vita fino al 1998, facendo zigzagare anche i già imponenti 747. Poi qualcuno deve essersi messo la mano sulla coscienza, ha aperto l’odierno pluripremiato scalo sull’isola di Lantau e da quelle parti si è preso una decisione: da ora in avanti navigheremo in acque tranquille.
Detto fatto. È stato inaugurato il nuovo terminal crociere, Mariner of the Seas la prima nave ad attraccare. Kai Tak non fa più paura, ha cambiato pelle. Naviga in acque tranquille.