Ormai è solo più una battaglia a due tra Emirati e Cina. Una lotta senza confini alla ricerca dei primati mondiali nelle grandi opere.

Non passa settimana senza che i giornali e i notiziari su carta e web diano annuncio di qualche evento straordinario: inaugurato in Cina il condominio monstre capace di ospitare fino a...; a Dubai domani aprirà i battenti il parco acquatico che batterà tutti i record... E via dicendo. Un braccio di ferro che ha escluso ormai anche gli Stati Uniti, che si limitano ormai a realizzare le opere più grandi del loro Paese, con una specie di battaglia interna. Del resto per loro gli Stati Uniti è un po' il mondo, quindi il primato interno è primato e basta.

L'ultimo record, comunque, arriva dalla Cina e riguarda un aeroporto. Ne hanno centinaia da quelle parti, forse migliaia, non ricordo. Però hanno sentito l'esigenza di costruirne un altro. Hanno investito 200 milioni di dollari per il Daocheng Yading Airport, posizionandolo in un territorio strategico al confine con il Tibet, per creare un nuovo contatto. Una mossa politica, senza dubbio: l'aeroporto potrà favorire flussi turistici, creare occupazione nell'area, smuovere l'economia e quindi placare un po' lo storico sentiment negativo nei confronti della Cina.

Già che c'erano, però, hanno deciso di posizionarlo a 4.411 metri, neanche 80 in più rispetto al record precedente. Detenuto, guarda caso, dall'aeroporto di Bangda, nella regione autonoma del Tibet.