I 10 misteri del turismo
Giallo per le agenzie

06/10/2014
10:39
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Turismo, un mondo di assurdità?

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A prima vista potrebbe sembrare. Almeno a giudicare da ciò che tocca ascoltare ogni giorno agli addetti ai lavori.

Il seguente ‘manuale’ vuole rappresentare non tanto una serie di lamentele quanto una sincera e spassionata riflessione critica su tutto quanto accade in questo settore. Con la speranza di strappare un sorriso a chi legge, nelle righe che seguono si proverà ad analizzare controsensi più o meno evidenti che animano il mondo dei viaggi e delle vacanze. Magari sperando che, un domani non troppo lontano, le cose possano cambiare.

L’elenco prende il via da un confronto scherzoso (ma fino a un certo punto) con i colleghi della redazione ma soprattutto con il mercato stesso, agenti di viaggi per primi: molte delle osservazioni che seguono nascono proprio dalle riflessioni delle aziende, le prime a notare tutti quei piccoli dettagli che, sommati insieme, rallentano una macchina potenzialmente molto più veloce come quella del turismo italiano.

Si inizi dunque con i dieci ‘misteri’ del turismo, appassionanti come un libro giallo e inestricabili come una spy story.

1 - SI RITIENE NORMALE LAVORARE SENZA ESSERE PAGATI
No, non succede solo nel turismo. Però, nella distribuzione, è una richiesta quantomai pressante. Nessuno si lamenta se il conto del meccanico comprende materiale più manodopera. Invece, per la fee, i clienti sono pronti a battagliare come se si trattasse di una questione di principio. Insomma, l’agente deve lavorare gratis, perché “ti lascio già un sacco di soldi”. Chi spiegherà al cliente che quei soldi vanno nelle tasche del fornitore? E, soprattutto, perché nell’immaginario collettivo il meccanico va pagato e l’agente di viaggi no?

2 - IL CLIENTE VA IN ADV SOSTENENDO CHE SU INTERNET COSTA DI MENO
E allora perché non hai comprato online, verrebbe da chiedersi. Le risposte potrebbero essere molte: non si fida a farlo, ha paura di sbagliare, non ha dimestichezza con l’ecommerce. Allora si rivolge a un professionista. Che in cambio dei suoi servizi, chiede un pagamamento. Tutto regolare, no? Nell’assurdo mondo del turismo, no. Vedere anche il punto precedente.

3 - «FACCIAMO SQUADRA», MA POI SI RESTA DIVISI
Mentre i due punti precedenti si potrebbero applicare a molti altri settori, questo riguarda unicamente il turismo. Molti chiedono di fare squadra, di pesare di più sulla politica e sull’opinione pubblica. Ma pochi sono disposti a lasciare da parte l’interesse del singolo per il bene comune. Salvo poi lamentarsi che non c’è coesione.

4 - LAMENTARSI DELL’ECOMMERCE
Diciamoci la verità: ormai solo nel settore dei viaggi internet è visto come un nemico. Altri segmenti, come la tecnologia, hanno subito gli effetti del web in maniera devastante, sia per quanto riguarda l’ecommerce sia per le recensioni online. La concorrenza c’è, e ci sarà sempre. Il che vuol dire che, a fare da contraltare al web, ci saranno sempre i punti vendita fisici.

5 - I DETTAGLIANTI NON ESISTONO
Chiariamo subito: qui si parla dal punto di vista politico. Non appena nelle stanze dei bottoni si accenna al turismo, l’unico pensiero è l’incoming. Gli italiani che vanno in vacanza (contribuendo a fornire il pane quotidiano ad agenti di viaggi italiani che vendono pacchetti di tour operator italiani) non vengono contemplati. T.o., distribuzione e via dicendo non esistono. Una sola domanda: perché?

6 - PROMUOVERE L’INESISTENTE
Qui, invece, si parla di incoming, dove troppo spesso sembra vigere la legge ‘prima la promozione, poi il prodotto’. Marketing senza contenuto, meravigliosi pacchetti purtroppo privi di regalo al loro interno. Presentarsi bene, certo, è indispensabile. Ma questo non vuol dire che la creazione del prodotto non debba andare a braccetto con la promozione. La pena è trovarsi con tante piccole scatole vuote che rischiano di scontentare il viaggiatore, invece di affascinarlo.

7 - LE MAJOR FANNO LE LOW COST E LE LOW COST FANNO LE MAJOR
Alle compagnie aeree tradizionali piace il modello low cost, e questo non è mistero. E non lo è nemmeno il fatto che Ryanair stia cambiando volto. L’unico vero ‘giallo’ è: perché i due fronti vogliono copiare i reciproci opposti? La risposta potrebbe essere cercata nei bilanci delle compagnie aeree, che hanno visto decisamente tempi migliori.

8 - CHI È ABUSIVO NON VIENE CONTROLLATO (CHI È IN REGOLA SÌ)
Molti controlli e molti abusivi. Assurdo? Certo, ma c’è un controsenso a monte. Chi è invisivibile ai controllori, ovvero chi esercita in modo 100 per cento abusivo, riesce troppo spesso a farla franca. Chi fa il possibile per seguire le regole, invece, si trova sotto l’occhio vigile di chi chiede assicurazioni, bolli e via dicendo. Che almeno si combatta ad armi pari.

9 - SI VENDONO PRODOTTI CHE NESSUNO CHIEDE
Qui, incoming e outgoing trovano il loro punto d’incontro. Chiedersi se nasca prima la domanda o l’offerta è un po’ come porsi la celebre questione dell’uovo e della gallina. Se Apple non avesse offerto l’iPad, oggi nessuno lo chiederebbe, è vero. Ma perché, troppo spesso, nel turismo si continuano a offrire prodotti che il mercato non richiede? Il discorso potrebbe andare dalla rotazione settimanale (ormai inadatta a venire incontro alle esigenze dei viaggiatori) fino all’ostinazione di promuovere all’estero determinate offerte che non vanno incontro ai gusti dei diversi bacini stranieri. Insomma, in alcuni casi dare ai clienti quello che chiedono potrebbe essere un primo passo per uscire dall’empasse in cui sembra entrato il turismo.

10 - LA DIFFERENZA TRA PUNTO VENDITA E TOUR OPERATOR È UN MISTERO PER POCHI INIZIATI
Cosa distingue la Fiat da un concessionario, oppure la Bayer da una farmacia? La domanda, posta a chiunque, sembrerebbe estremamente sciocca. Ma, ribaltando la stessa questione nel mondo del turismo, molti resterebbero a bocca aperta. Il fatto che anche nei viaggi organizzati ci sia chi produce (ovvero assembla il viaggio) e chi lo rivende sembra un mistero. In caso di disservizi, l’aspetto può diventare oltremodo determinante. In realtà, il vero interrogativo è: perché, uscendo dallo stretto recinto degli addetti ai lavori, la differenza tra chi fornisce un prodotto e chi lo vende appare un ‘giallo’ inestricabile?

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