Credito alle imprese
Addio alle banche

di Cristina Peroglio
21/01/2015
11:00
Leggi anche: credito, banche, investimenti

Dopo anni di stretta creditizia, in cui la richiesta delle piccole e medie imprese per accedere a finanziamenti dalle banche si è trasformata sempre più in una battaglia senza fine di trattative e carte bollate, sembra che l'Italia si stia avviando su una strada di semplificazione e di maggiore concorrenza per l'accesso al credito.

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Il Consiglio dei ministri di ieri ha infatti approvato il decreto 'Investmet compact', che apre le porte ad una serie di novità per le imprese in cerca di liquidità.

Prima fra tutte, la nascita di soggetti di credito alternativi alle banche.

Punti fondamentali sono il ruolo della Sace, la società controllata da Cassa depositi e prestiti che si occupava fino a ieri solo di credito all'esportazione, e l'ingresso di fondi istituzionali esteri come soggetti attivi negli investimenti per le Pmi italiane.

Sace, grazie al decreto approvato ieri, potrà svolgere l'esercizio del credito diretto alle imprese, con una disponibilità di 12 miliardi circa di fondi per gli investimenti che verranno concessi a tassi più vantaggiosi rispetto a quelli applicati dalle banche.

Altro canale di credito alternativo saranno gli investitori esteri, che vengono autorizzati a partecipare in qualità di soggetti finanziatori, ad operazioni di finanziamento bancario.

Nel decreto spunta anche l'ampliamento dei benefici della legge che offre agevolazioni per gli acquisti e il leasing di beni strumentali: da oggi anche le pmi potranno fare ricorso ai contributi dello Stato per investimenti necessari al loro lavoro.

Infine, ma da tenere ben presente, tutte le piccole e medie imprese a carattere 'innovativo' potranno godere degli aiuti dedicati finora alle startup, con riduzione degli oneri per l'avvio d'impresa, forme alternative di retribuzione, incentivi fiscali e la possibilità di raccogliere capitali con il crowdfunding.

Un pacchetto di misure non da poco, che potranno trasformarsi in una boccata d'ossigeno per le imprese, soprattutto quelle più piccole, che sempre con maggiore difficoltà riescono ad ottenere denari dalle banche per finanziare progetti o attività.

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