Millennials e bt Come far viaggiare i manager del futuro

27/08/2015
14:42

Ormai lo hanno detto in tanti, che il turismo non sarà più lo stesso negli anni a venire. Vuoi per l’avanzare inarrestabile della tecnologia, vuoi per l’imporsi sempre più insistente del fenomeno inquadrabile come ‘sharing economy’, il modello dei viaggi è destinato ad adeguarsi a queste nuove tendenze.

Pubblicità

E se l’evoluzione riguarderà il segmento leisure, ancora di più toccherà il settore dei viaggi d’affari. I manager del futuro, infatti, sono i cosiddetti Millennials, quella fascia di popolazione nata nelle ultime due decadi dello scorso millennio (leggasi 19-35enni) , che oggi ha dimestichezza con smartphone, social network, peer2peer e low cost.

Saranno infatti questi i principali fattori a segnare l’evoluzione della travel industry.

Ecco allora alcuni focus a cui bisognerà prestare attenzione per non restare indietro e per saper trattare con i clienti di domani. Perché non è più una mera questione di ‘internet sì/internet no’, si tratta proprio di voler intercettare dei clienti che possono sfuggire. Dagli alberghi, dalle compagnie aeree major, dai canali di prenotazione più tradizionali, dai tour operator così come li abbiamo sempre pensati.

1. App e servizi geolocalizzati: la connessione al web pressochè costante consente ai fornitori di servizi turistici di essere onnipresenti sui dispositivi mobili dei viaggiatori. Non fatevi cercare dai clienti, andate voi da loro.

2. Social network e recensioni: la cura del servizio – e non solo alberghiero - fornito è fondamentale, visto che l’effetto boomerang di una prestazione non brillante può sempre dietro l’angolo. ‘Non importa come, l’importante è che se ne parli’ vale sino a un certo punto. Meglio essere ben recensiti e avere una buona reputazione. L’effetto virale può far lievitare i ricavi.

3. Bleisure e personalizzazione: cresce la fetta di viaggiatori d’affari che sceglie di abbinare un soggiorno di lavoro fuori casa auna breve pausa di relax. Ecco allora che possono cambiare le esigenze riguardanti l’alloggio, i trasporti. Personalizzare il prodotto offerto può rivelarsi una strategia vincente.

4. Sharing economy: tradotto si può leggere Uber, Airbnb, BlaBla Car e chi più ne ha più ne metta. Ma se da un lato i player tradizionali vedono queste nuove realtà come delle minacce, anche perché ancora scarsamente regolamentate, dall’altro bisognerebbe considerare che se hanno preso piede così rapidamente un motivo ci sarà. Provare a fare un’analisi critica del proprio servizio, cercando eventuali somiglianze con i nuovi concorrenti, potrebbe non guastare.

Rita Pucci


TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook