È l'incoming la terra di conquista sulla quale Caldana ha deciso di investire: il tour operator ha messo in cantiere una strategia che, entro i prossimi tre anni, farà crescere il fatturato derivato dall'inbound dall'attuale 20 al 40 per cento.
"È un settore fondamentale, che ci ha permesso di sopperire al calo del mercato italiano e che con Expo è decollato ulteriormente", commenta il presidente Dario Caldana.
Il t.o. sta già lavorando con Cina (dove ha una propria sede), mercati Arabi e Canada e all'inizio di quest'anno ha aperto un nuovo ufficio a New York "per spingere l'incoming dagli Usa: fino a ottobre abbiamo già 60 gruppi dal Canada confermati, vogliamo proseguire su questa strada".
