Match Point Bluvacanze
I piani Peroglio Longhin

di Remo Vangelista
23/06/2016
08:39

“Stiamo affrontando la ristrutturazione, un’azione straordinaria che richiede leve particolari”. Alberto Peroglio Longhin è tutto racchiuso in questa frase. Un manager che definiscono e si definisce un risanatore.

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L’amministratore delegato di Bluvacanze in questo incontro di Match Point tratteggia progetti e rilancio del network, parlando di tagli inevitabili e grandi prospettive.

Partiamo dal risanatore. Le piace come nome di 'battaglia'?
È un termine che mi piace perché rappresenta bene alcuni aspetti della mia attività.

Lo dice sorridendo, appena. Se nel turismo esiste anche uno stile sabaudo, questo signore sempre inappuntabile è il capofila.

Dopo un paio di stagioni possiamo dire che il progetto di rilancio di Bluvacanze è più impegnativo del previsto?
Parliamo di un’azienda con un grande potenziale che aveva bisogno di ordine. Il gruppo dispone ancora di un brand notevole. Forse era sfuggito di vista, ma ora siamo tutti consapevoli di questa forza.

A che punto siete con l’opera di ristrutturazione?
Penso che abbiamo definito la strada per le prossime stagioni con una serie di operazioni non facili e in alcuni casi dolorose. Oggi, però, Bluvacanze può recitare un ruolo significativo nell’intero comparto. Siamo un’azienda con un impianto più leggero e flessibile rispetto al passato.

Le agenzie chiuse e le uscite di personale non vengono nascoste, ma restano aperte ancora alcune questioni…

Certo che avere Msc dietro le spalle aiuta…
Sicuramente, perché stiamo parlando di un gruppo industriale di rilevanza internazionale. La solidità patrimoniale non è in discussione e questo aiuta il lavoro di ristrutturazione della nostra società.

Il risanamento sta passando anche attraverso tagli occupazionali e forti riduzioni dei costi. Si vede la fine del tunnel?
Abbiamo ridotto i costi legati alle sedi e alla rete, tagliando punti vendita non produttivi. Con una riduzione del personale intorno al 30 per cento. Comunque parliamo di agenzie di proprietà che non rendevano, tengo a sottolinearlo.

Le voci di mercato non sfuggono a Peroglio, che ribadisce più volte che si parla di agenzie poco produttive.

Il quartier generale di Ginevra è sempre stato al suo fianco?
Certo, abbiamo definito insieme le varie fasi della ristrutturazione. E ora stiamo andando secondo i piani. Posso dire che Bluvacanze oggi è un’azienda sana che pesa sul mercato.

Parliamo di mercato. Le vendite sembrano faticare…
Diciamo che tra aprile e maggio abbiamo visto segnali positivi con vendite su buoni livelli, ma nelle ultime settimane la situazione ha subito una frenata evidente. E comunque non dimentichiamo che alcune mete come Egitto, Tunisia e Turchia non vengono prese in esame dalla clientela nazionale.

Quindi restano Spagna, Grecia e Italia con i suoi prezzi sparati verso l’alto?
In questo frangente noi come venditori dobbiamo trovare prodotti sicuri con un prezzo accessibile. In alcune situazioni ammetto che non è semplice…

Parliamo di Peroglio e del calcio. Dopo l’esperienza come a.d. del Parma tornerebbe nel mondo del pallone?
Non credo. Si è trattato di una breve parentesi nell’operazione di rilancio del gruppo Parmalat. Ora sono concentrato nell’attività di rinnovamento di Bluvacanze. Abbiamo un brand capace di fare ancora la differenza. Lo dimostreremo.

Fu Enrico Bondi a chiederle di andare a Parma per risanare il turismo e il calcio marchiato Calisto Tanzi?
Sì, e sono contento di aver lavorato con lui. Mi sento legato professionalmente e umanamente a Enrico Bondi. Sono state stagioni ad alta tensione, ma ricordo sempre con piacere il nostro rapporto lavorativo. Lui è un fuoriclasse nel settore finanziario.


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