Costa Crociere non molla
Avanti senza Bluvacanze

di Rita Pucci
20/12/2017
08:30

“La scelta di Costa di chiudere i codici a Bluvacanze è riconducibile  a un drastico calo delle performance di vendita di questa specifica rete di agenzie”. Con queste parole Carlo Schiavon (nella foto), direttore commerciale e marketing Costa Crociere, apre l’intervista con TTG Italia che spiega le ragioni della chiusura verso le adv controllate da Msc.

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Le ragioni commerciali
Ma non vuole fare una questione di competizione tra big player, sottolinea: “La nostra è stata una scelta puramente commerciale ed esclusivamente rivolta al network di adv, spiegata da un’analisi che abbiamo realizzato sugli ultimi 5-6 anni e che ha messo in luce dati di vendita in forte deterioramento su questo periodo”.

Pur non volendo scendere in dettagli numerici, il manager contestualizza la situazione: “Da un lato il calo di fatturato delle Bluvacanze è sicuramente generato da un numero di agenzie sul territorio che negli anni si è ridotto e che, stando ai nostri dati, ora conta circa 320 punti vendita”. Dall’altra parte, “il fatto di avere perso quote di mercato solo con questo network ci ha fatto pensare a una strategia di privilegio verso altri prodotti e penalizzanti nei nostri confronti”.

"Abbiamo atteso anche troppo"
La libertà di scelta, in sostanza “viene lasciata al cliente, che dalle Bluvacanze non troverà più il nostro prodotto a scaffale”. E all’obiezione di TTG se non si tratti di una scelta controproducente, il manager non cambia posizione: “Potrà anche essere interpretabile così - riconosce -, ma si tratta di una scelta oculata, maturata nel tempo”.

Forse, aggiunge “abbiamo atteso anche troppo a lungo, a fronte di un calo delle performance che registriamo da diversi anni, sebbene ci venissero date rassicurazioni di pari condizioni di trattamento sul mercato, che evidentemente non sono state rispettate”.

Rassicurazioni al mercato
La rassicurazione al settore, però, è che “il caso Bluvacanze fa storia a sé – chiarisce Schiavon -, non intendiamo ripetere tale politica con nessuno. Con tutte le altre reti di distribuzione, sia quelle in cui noi siamo partecipi come Geo e Welcome, sia con quelle con cui non abbiamo partecipazioni azionarie, manteniamo gli investimenti fatti sinora”.

La compagnia, dunque, riconferma “tutti i nostri impegni, in termini di orientamento e supporto alle vendite. Intendiamo lavorare con tutto il mercato e di spazio ce n’è a sufficienza”.

Questioni legali aperte
E rispetto alla procedura legale che il manager conferma essere in corso, dice: “È un nostro diritto adottare scelte strategiche di ordine commerciale di questo tipo, è stata un’operazione oculata. Nelle debite sedi verranno prese le decisioni di ordine legale, ma sino ad allora non cambiamo politica”.

Dinanzi all’ipotesi che Costa si veda obbligata a fare marcia indietro, “valuteremo il da farsi in quella circostanza, faremo le nostre mosse”.


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