Quando Ventaglio
chiuse i codici
a Bluvacanze

16/01/2018
08:03
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"All’epoca, i network erano un piccolo manipolo di pionieri che stava sperimentando in Italia le potenzialità della distribuzione di massa. Il mercato stava vivendo in pieno la ‘sbornia’ della liberalizzazione delle licenze: una specie di addio al proibizionismo che aveva trasformato l’Italia in un immenso campo di battaglia, a disposizione di chiunque volesse aprire un’agenzia di viaggi. Era il 2000 e le reti, da un paio d’anni, avevano trovato terreno fertile proprio nella caduta dei vincoli per l’apertura di nuovi punti vendita.I nomi della distribuzione organizzata (anche se sarebbe meglio parlare di gruppo d’acquisto) erano pochi, ma destinati a entrare nella storia: Buon Viaggio, Cts e qualcun altro. Tra questi, la giovane e arrembante Bluvacanze…" (continua sulla digital edition)

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Il caso Costa-Bluvacanze che ha animato le cronache del turismo questo inverno, ha in realtà un antecedente: la chiusura dei codici da parte del Ventaglio. A finire nel mirino, anche questa volta, era stata la medesima rete di distribuzione. Su TTG Magazine, in distribuzione e sfogliabile anche online con la digital edition, si ripercorre la vicenda che, ad oggi, rappresenta di fatto l’unico precedente della querelle che tanto ha fatto discutere il mercato qualche settimana fa.

Una vicenda che si era svolta in un contesto di mercato molto diverso da quello attuale che si muoveva anche su coordinate differenti. Comunque, fino all’estate scorsa, la vicenda Ventaglio-Bluvacanze rappresentava un caso unico nella storia del turismo italiano, destinato a fare giurisprudenza. Fino a quanto Costa Crociere non ha deciso di chiudere i codici di prenotazione, sempre a Bluvacanze.

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