Uvet, Alitalia, Alpitour
e lastminute.com:
la febbre incoming
contagia il settore

26/02/2018
08:01
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L’incoming piace a tutti. Sarà l’outgoing che arranca, sarà che l’Italia sta sfruttando l’occasione (insieme a Grecia e Spagna) di una mappa del turismo sempre più ristretta: fatto sta che il mondo dell’inbound, che nel Belpaese è sempre stato storicamente appannaggio di piccole aziende, ora sta conquistando le attenzioni dei grandi.

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Domani, martedì 27 febbraio, sarà presentata al mercato Discover Italy, il progetto inbound targato Alitalia che però non sarà un vero e proprio tour operator, come aveva precisato il cco del vettore Fabio Lazzerini.

Uvet, Alpitour e Destination Italia
Tra le operazioni degli scorsi anni, tra i primi a muoversi c’è stata Uvet, che già qualche tempo fa ha deciso di sfruttare l’onda cinese. Ma, in tempi più recenti, il gruppo guidato da Luca Patané ha potuto contare anche sull’ingresso in famiglia di una compagnia aerea. Avere un vettore vuol dire poter controllare i flussi, anche in arrivo: e da questo punto di vista l’acquisizione di Blue Panorama po’ sicuramente costituire un asso in più nella manica per i progetti dell’azienda.

Ma anche Alpitour vuole conquistare la sua fetta di business, lanciando la sua Alpitour Incoming: testimonianza di come anche i maggiori gruppi turistici non siano immuni dal fascino dei flussi in arrivo dall’estero.

Sul fronte della tecnologia, invece, a entrare in partita è stata lastminute.com. che, insieme a Intesa Sanpaolo, ha lanciato Destination Italia con l’intento dichiarato di dimostrare che, anche nell’inbound, è possibile creare un progetto di respiro.

L’arena dell’incoming si è fatta sempre più affollata. Ora non resta da vedere chi la spunterà.

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