Una dose di impegno, una di cautela, una di astuzia e un tocco di sangue freddo. La formula Veratour mixa gli ingredienti adatti ad affrontare il mercato nell'attuale congiuntura economica. È pragmatico Massimo Broccoli (nella foto): “Si aprono sfide molto impegnative - fa presente il direttore commerciale -, e sarà necessario che l'azienda alzi lo standing e che sia in grado di competere con player dimensionalmente superiori, mantenendo le sue specificità”.
Le azioni da intraprendere
Da un lato un prodotto costantemente rinnovato, una sempre più ampia segmentazione e forti operazioni di marketing per sensibilizzare il consumer, dall'altro un gran lavoro sulla distribuzione, affinché sia il braccio armato dell'operatore. Scatta il piano di sviluppo 2020-2022 sulle Verastore, che passano da mero progetto distributivo a network virtuale Veratour.
I punti salienti dello sviluppo
In sintesi i punti salienti: creare un nuovo concept di agenzie che sostituisca gradualmente l'attuale modello; aumentarle numericamente, con un obiettivo finale di 1500 punti vendita; accrescere la loro incidenza sul fatturato Veratour innalzandola dal 60 all'80 per cento; renderle i luoghi dove il cliente trova le persone più preparate a proporre il prodotto e le migliori promozioni. A tutto questo si aggiunge il progetto VeraLab, “che lanceremo a breve - annuncia Broccoli - per rivolgerci a quelle agenzie che vorrebbero diventare Verastore, ma che non hanno ancora raggiunto i parametri per esserlo”. Si tratta di circa 400 adv selezionate, ubicate in aree dove la presenza delle Verastore è inferiore alla media aziendale. Il loro modello contrattuale prevede la possibilità di ottenere le condizioni Verastore sino al 31 marzo 2020, data in cui, se raggiunti i parametri, si guadagna lo status per tutto l’esercizio 2020; in caso di raggiungimento dei parametri richiesti a fine anno, allora si ottiene il titolo definitivo.
