Settemari, l’indagine: “La voglia di viaggiare non manca, ma i tempi sono ancora incerti”

13/10/2020
09:51
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Settemari, Amo il Mondo e Jump hanno messo in campo un’indagine sfruttando i canali social per individuare la propensione al viaggio della clientela.

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Ripartiamo con te
Dall’indagine ‘Ripartiamo con te’ è emerso che sono più del 60% gli utenti che dichiarano di aver voglia di partire in vacanza all’estero, anche se sui tempi di prenotazione il campione si divide.

Gli obiettivi
La ricerca, messa a punto dal marketing department Settemari, aveva l’obiettivo di raccogliere informazioni sull’attitudine degli utenti social Settemari, Amo il Mondo e Jump nei confronti del viaggio. Partendo da un’analisi approfondita di bisogni e aspettative del target, la ricerca si pone l’obiettivo di individuare le ‘unique selling proposition’ da proporre al mercato e le leve che potrebbero incentivare le prenotazioni.

I trend emergenti
Dal questionario online diffuso tramite i canali social dell’operatore sono emersi alcuni trend principali. Innanzitutto, la voglia di vacanza è ancora lì e il 60 per cento del campione partirebbe a breve, poco intimorita dalla richiesta di effettuare un tampone in partenza o in arrivo di destinazione.
A guidare i desiderata della clientela, le mete al caldo caldo (74%) e le visite alle città d’arte italiane o a capitali europee.  
Valutata in modo  positivo (al 66,5%), la proposta di poter abbinare al viaggio un’assicurazione integrativa anti-covid in grado di assistere i clienti nel pre-durante e post vacanza.
Sul fronte dei tempi di booking, il campione però si divide. Il 25,2% si dichiara pronto a partire anche subito, il 40,6 % dichiara di voler attendere l’evolversi della situazione e il 34,2% attenderà i primi mesi del 2021.

Gli interventi necessari
“Ciò che risalta da questa recente survey, è senza dubbio uno scollamento fra il desiderata dei nostri clienti - commenta Chantal Bernini (nella foto), marketing e communication manager di Settemari - e la realtà. La voglia di scoprire in mondo non è passata, ma i nostri clienti non sono pronti a prenotare, ed è in questo gap che gli sforzi di tour operator e associazioni di categoria dovrebbero concentrarsi, magari in una grande campagna di comunicazione sul tema della sicurezza, che dovrebbe fare a braccetto con l’approvazione dei noti ‘corridoi sicuri’. Perché la realtà è che oggi, con le misure precauzionali prese nel nostro Paese in partenza, nei trasferimenti collettivi, nelle misure di distanziamento e protezione nei villaggi turistici in ogni parte del mondo, viaggiare in sicurezza è possibile”.

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