Cassa integrazione,
proroga più lontana:
allo studio un Fis
leggero per le imprese

19/01/2022
10:26
 

Dovrebbe arrivare domani in Consiglio dei ministri, salvo sorprese, il nuovo decreto Ristori che dovrebbe andare a sanare almeno una parte delle perdite dei primi tre mesi 2022 per gli operatori di turismo, spettacolo e sport e tracciare la rotta per la nuova cassa integrazione.

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Secondo il Sole 24 Ore, sul piatto ci sarebbe un totale di 1,5 miliardi da distribuire con aiuti forfettari, ma ancora non sono chiari i meccanismi con cui verranno attribuiti: quello che sembra evidente è che, almeno per quanto riguarda il turismo, gli aiuti si concentrerebbero sul agenzie di viaggi e tour operator.

La doccia fredda
È in arrivo, però, anche una doccia fredda per quella parte di mondo del turismo che sperava in una proroga della cassa Covid. Secondo quanto ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, rispondendo a una domanda proprio sul tema “c’è una discussione in corso, e che avviene alla luce della riforma degli ammortizzatori sociali appena entrata in vigore. Non si tratta di replicare tale e quale l’intervento con cui si cercava di riempire i vuoti che precedentemente aveva il sistema, ma si tratta in questo caso di curvare gli strumenti previsti dalla legge di bilancio alla contingenza che permane”.

In sostanza, l’idea alla studio è quella di non prorogare lo strumento esistente, ma di utilizzare il Fondo di integrazione salariale, che la manovra 2022 ha esteso alle micro imprese del terziario. Il nuovo ammortizzatore ha però un costo per le aziende, rispetto alla cassa Covid che era pagata dallo Stato. La soluzione per non pesare sui conti di aziende che non possono affrontare questa spesa è quella di non far pagare la contribuzione a carico delle imprese fino alla fine del periodo di emergenza, oggi fissato al 31 marzo.

La nuova cassa prevederebbe 13 settimane per le aziende fino a 5 dipendenti e 26 settimane di ammortizzatore per le imprese più grandi, nel biennio mobile.

L’ipotesi di un Fis senza contributo di finanziamento è al vaglio dei tecnici del Mef: secondo le stime potrebbero servire per tre mesi tra i 3 e i 400 milioni di euro.


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