Il grido dei t.o.: “Mancano all’appello troppe destinazioni da troppo tempo”

01/02/2022
12:17
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Al di là del messaggio positivo in direzione di una formula che ha dimostrato di funzionare bene, la selezione delle mete inserite nei corridoi continua a far discutere. “Anche il 2022 sarà un anno molto complicato per gli operatori che si concentrano sui tour e sugli itinerari culturali, mentre un po’ meglio potrebbe andare per chi programma destinazioni balneari”.

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Alessandro Simonetti, general manager di World Explorer, non ha dubbi: “È assolutamente necessario che il Governo italiano muti il paradigma da divieto a sconsiglio. Ci sono moltissime mete aperte che non possiamo visitare per turismo e la durata dei corridoi al 30 giugno non fa sperare in un cambiamento imminente delle regole. La gente ha voglia di viaggiare e riceviamo quotidianamente richieste anche per l’Africa, ma purtroppo almeno fino a fine marzo non abbiamo possibilità di far partire i clienti”.

Intanto, African Explorer cerca di spingere sulle mete aperte dell’Oceano Indiano, anche se Simonetti sottolinea come la marginalità resti bassa sia per la forte concorrenza sulle poche destinazioni aperte dai corridoi, sia per l’esiguità della domanda.

Anche Loredana Arcangeli, general manager di Originaltour, che ha avuto la fortuna di riaprire i viaggi in Oman grazie al nuovo corridoio istituito dal ministro Speranza, mantiene forti dubbi sull’utilità di corridoi e liste. “Abbiamo la possibilità di far viaggiare clienti in Oceano Indiano e da poco anche in Oman – commenta la manager – ma i paletti restano molti e i clienti comunque sono indecisi e timorosi. Arrivano tante richieste, ma poche si trasformano in prenotazioni perché in molti preferiscono aspettare che la situazione si stabilizzi”.

Da qui la richiesta di eliminare le liste, consentendo viaggi anche verso altre destinazioni riaperte da tempo al turismo. Arcangeli fa poi riferimento alla grande confusione che regna anche sui corridoi: “Abbiamo ricevuto richieste di clienti fai da te, che ci chiedevano di preparare per loro il Travel Pass su pagamento di una commissione. Il cliente spesso non sa o non ha capito che per le mete aperte dai corridoi la prenotazione in agenzia è necessaria”. I.C.

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